venzone

Notizie di una chiesetta in località Roza a Venzone (UD) risalgono al Trecento ma per tutto il Quattrocento la chiesetta, ora succursale, ha subito rimaneggiamenti ed ampliamenti. Le origini della chiesa risalgono probabilmente ai secoli X-XI, ipotesi rafforzata dalla sua dedicazione a San Giacomo in un’epoca in cui i pellegrinaggi a Santiago di Compostela, che passavano tra Venzone e Gemona, erano piuttosto frequenti.
In origine alla chiesa era annesso un eremitorio documentato nel 1336 che, oltre ad assolvere al compito di accoglienza e assistenza dei pellegrini durante il viaggio, era punto di osservazione e difesa ad impedire l’accesso in città di ladri e predoni, dando l’allarme con rintocchi di campane. A fianco della chiesa sono stati ritrovati i resti di tali edifici.
venzoneLa chiesa e le sue appartenenze furono distrutti dal terremoto del 1348, in seguito al quale la chiesa fu notevolmente ampliata. Nel 1525 venne aggiunto il portico (Marchetti 1990). Quasi completamente distrutta nel terremoto del 1976, fu il primo edificio di culto di Venzone riedificato dopo il sisma; tra il 1981-82 venne ricostruita con rigore filologico e con i criteri in seguito addottati per gli altri edifici pubblici.
Si tratta di un edificio ad aula con ampio loggiato antistante aperto sui tre lati da ampi archi a sesto acuto. Il prospetto principale ha un portale archivoltato dotato di lunetta decorata con resti poco leggibili di un affresco del Cristo benedicente con attorno i simboli della Passione (XIV-XV secolo). Al di sopra, in una nicchia, una scultura in pietra di San Giacomo risalente alla metà del XIV secolo. Ai lati due finestre architravate. Sul colmo della facciata si erge un’alta monofora campanaria.
L’interno presenta un’aula rettangolare con soffitto a vista in capriate e orditura lignea. Due panche in muratura circondano l’aula. Tre finestre rettangolari sono aperte verso meridione. La monofora a lato dell’altare appartiene all’edificio primitivo. Il presbiterio, sopraelevato di tre gradini è introdotto da un arco a tutto sesto. Il pavimento di cotto a spina di pesce e le travi a vista risalgono a restauri del 1955.
Il coro è basso con volta a botte di tipo ancora romanico. Nel centro della parete di fondo si apre una stretta finestra strombata rettangolare. Ai lati del coro, su due mense in pietra, sono appoggiate le statue della Vergine e del Cristo e ai lati dell’arco sono inseriti due bassorilievi in pietra raffiguranti San Pietro e San Paolo, probabilmente realizzati nel XIII secolo. I due rilievi sembrano attingere al repertorio formale longobardo per le “elementari modellazioni delle vesti, dei volti e, soprattutto, delle mani, che si articolano in un disegno appena indicativo di strutture dalla conchiusa impaginazione, non aliena dall’astrazione bizantina” (Ciol e Perissinotto 1977). Accanto all’ingresso è presente una pila dell’acquasanta risalente agli inizi del XIV secolo.
venzoneAll’interno, la zona presbiteriale, come l’antistante arco trionfale, risultava integralmente ricoperta di “affreschi trecenteschi, di mano ignota, ma tutt’altro che sorda agli invitanti suggerimenti dei maggiori maestri operanti nell’ambito veneto” (Ciol e Perissinotto 1977). Essi si collocano in quel momento culturale di estrema vitalità che seguì alla realizzazione degli affreschi di Vitale da Bologna nel Duomo di Udine e di quelli di Cristoforo da Bologna nel Duomo di Spilimbergo. “Accanto ad una elegante Annunciazione, che pare quasi imbevuta di un generico venezianismo, si pongono gli Apostoli, costruiti con eleganza, variamente atteggiati, con puntuali notazioni di sapore naturalistico nei volti riccamente chiaroscurati” (Bergamini e Tavano 1991).
Rimangono pochi lacerti degli affreschi che si potevano ammirare prima del 1976. Quelli del presbiterio riportano una Annunciazione, di cui rimane l’Arcangelo Gabriele, molto vicina a quella della cappella di S. Antonio (1348-1349) nel Duomo di Udine, opera di Vitale da Bologna, della cui scuola sono il Cristo Benedicente con attorno i Simboli dei quattro Evangelisti sulla volta e la teoria degli Apostoli sulle pareti laterali.
Sulle pareti laterali dell’aula, su pannelli, rimangono frammenti di un affresco con la Santa Trinità e di un episodio della vita di S. Francesco della scuola di Vitale da Bologna (XIV secolo).
Il 26 luglio 2015 è stato ricollocato, addossato alla parete destra, l’altare originale, opera lignea barocca dipinta e dorata dell’intagliatore Giovanni Seider da Venzone, realizzata nel 1634. Le misure originali erano cm 372 di altezza per cm 215 di larghezza. Presenta delle statue raffiguranti San Giacomo al centro e i santi Anna e Gioacchino ai lati. Questo altare venne rimosso per restauri dell’edificio nel 1963 e spostato nella chiesa di San Giovanni. Il terremoto del ’76 lo danneggio facendo perdere il paliotto alla base. Nel 2009 fu ulteriormente danneggiato da un incendio.
La Chiesa è tutt’ora (2020) officiata.

Nota: Le immagini in bianco e nero relative alla situazione della chiesa prima e subito dopo il terremoto del 1976 sono tratte da: Ciol Elio e Perissinotto Luciano. Venzone un volto da ricomporre. Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia. Udine 1977.

Bibliografia:
– Bergamini G. Tavano S. Storia dell’arte nel Friuli Venezia Giulia. Chiandetti Editore 1991
– Ciol Elio e Perissinotto Luciano. Venzone un volto da ricomporre. Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia. Udine 1977
– Marchetti Giuseppe (a cura di Gian Carlo Menis). Le chiesette votive del Friuli. Società filologica friulana. Arti Grafiche Friulane 1990
– Cartelli esplicativi fuori della chiesa.
– Sito internet le Chiese delle Diocesi Italiane: http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/
– Sito internet Viaggio in Friuli Venezia Giulia: http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=11557,0,0,1,0,0

Galleria immagini:

Autore: Marina Celegon

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza