storia naturale

Il Museo Friulano di Storia Naturale è un elemento essenziale della rete culturale, educativa e informativa della città di Udine ed un’istituzione d’interesse regionale e nazionale, ma di importanza internazionale per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico friulano. È definito, per statuto, Istituzione culturale di ricerca scientifica ed educativa al servizio della comunità ed ha come ambito di studio la storia naturale, ovvero minerali, vegetali e animali.
È un servizio di alta qualità e di primaria importanza per la comunità e costituisce un punto di riferimento per le esigenze di un’ampia gamma di utenti, favorendo la trasmissione della cultura scientifica e lo sviluppo e la diffusione dell’identità naturalistica del nostro territorio.
storia naturaleLe attività del Museo:
a) Attività Conservativa, che comprende il restauro, l’inventario, la schedatura, la catalogazione, la determinazione, la riorganizzazione e l’incremento delle collezioni.
b) Attività di ricerca scientifica, interna e sul territorio, che prevede lo studio dei materiali conservati e l’organizzazione di scavi e di indagini di campagna sul territorio anche in collaborazione con altri enti come l’Azienda dei Parchi e delle Foreste regionali, i Parchi Naturali delle Prealpi Giulie e delle Dolomiti Friulane, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, alcune Comunità Montane regionali, le Università di Udine, Trieste, Milano, Modena, il C.N.R., l’AGIP, ecc. nonché con altre analoghe realtà istituzionali europee (Innsbruck, Klagenfurt, Graz, Vienna, Monaco di Baviera, Stoccarda, Lubiana e più in generale con studiosi di fama internazionale);
c) Attività di valorizzazione e divulgazione scientifica, che comprende l’allestimento di mostre temporanee, l’organizzazione di convegni, seminari, conferenze, serie di proiezioni, corsi di aggiornamento per insegnanti, progetti per le scolaresche, ecc.
d) Attività editoriale scientifica e didattico-divulgativa, che prevede la cura di un periodico a carattere naturalistico nel quale sono pubblicati tutti gli studi che, per il pregio del contenuto, abbiano il carattere di contributi originali ed inediti nel campo delle scienze naturali e che riguardino prevalentemente l’area geografica corrispondente alle Alpi sud-orientali e loro avanterra. Le altre serie aperiodiche di monografie comprendono lavori scientifici, cataloghi di mostre, opere a carattere didattico-divulgativo e studi sui reperti e sull’attività del Museo. In collaborazione con il Ministero dell’Ambiente è stata inoltre recentemente pubblicata una nuova collana di guide agli habitat italiani, pubblicate in lingua italiana e inglese. Alcune pubblicazioni sono riservate esclusivamente allo scambio con altre Istituzioni, mentre altre sono anche poste in vendita presso il Museo e in occasione di esposizioni temporanee.
e) Attività di documentazione, che prevede la raccolta, l’organizzazione e la fruizione di tutte le risorse documentarie necessarie allo svolgimento delle attività istituzionali di conservazione, ricerca, valorizzazione e divulgazione, con particolare riguardo alla documentazione relativa alle collezioni naturalistiche conservate presso il Museo. L’attività di documentazione è svolta dalla Biblioteca specializzata (con annessa Mediateca) e comprende anche il mantenimento di rapporti di scambio con circa 400 altre Istituzioni nazionali ed estere con analoghe finalità.
storia naturaleLa storia del Museo
Il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine trae origine nel 1866 quale sezione naturalistica dei Civici Musei da un’idea di Giulio Andrea Pirona, considerato il padre fondatore; ebbe però una propria sede solamente nel 1949 con sede presso l’Ospedale Vecchio. Fino agli anni ’50 le ricche collezioni naturalistiche storiche vennero conservate prevalentemente nel Gabinetto di Storia Naturale del Regio Istituto Tecnico «A. Zanon» e in varie Scuole superiori della Città di Udine. I danni causati terremoto del 1976 comportano l’abbandono dell’Ospedale Vecchio e il trasferimento dell’Istituzione nella sede di Palazzo Giacomelli, in Piazza Garibaldi.
Nel 1983, a seguito della risistemazione e del riallestimento delle sale, viene inaugurata la nuova sede di Palazzo Giacomelli ristrutturata, per quanto possibile, in funzione museologica e museografica. Nel 2001 uffici, biblioteca, archivi e servizi vengono trasferiti in sedi temporanee in seguito ai previsti lavori di ristrutturazione di Palazzo Giacomelli.
Nel 2016, dopo oltre 130 anni di storia tormentata, con ben sei traslochi prima dell’ultimo trasferimento, il Museo trova finalmente una sede definitiva presso l’Ex Macello di Via Sabbadini, ove si trova tuttora.

 

“Dietro le quinte. Verso il nuovo Museo Friulano di Storia Naturale”.
Il Museo Friulano di Storia Naturale, fondato nel 1866 e inaccessibile al pubblico dal 1999, finalmente riapre le sue porte, anche se per una mostra temporanea. L’allestimento, dal titolo “Dietro le Quinte. Verso il nuovo Museo di Storia Naturale” è a disposizione del pubblico per visite guidate il martedì, il giovedì ed il sabato.
La mostra allestita nelle sale della struttura dell’ex Macello è un piccolo compendio della grande biodiversità che caratterizza il nostro territorio, la cui conoscenza in questi spazi viene valorizzata e diffusa. Questa esposizione mostra ciò che avviene “dietro le quinte” della progettazione museale, il processo che crea l’offerta intellettuale rivolta a un pubblico spinto a interrogarsi come interagire con il pianeta che abitiamo, trasformando la propria condizione da predatore della terra a inquilino consapevole della stessa.

L’area del Macello di Udine, progettata e realizzata da Ettore Gilberti nel 1924, seppure parzialmente, è dunque nuovamente a disposizione della comunità. Un segnale positivo per il Museo, dalla lunga e travagliata storia, approdato in Via Sabbadini nel 2015. La struttura è ancora oggetto dei lavori di recupero di alcuni edifici, che in futuro saranno utilizzati per realizzare il primo percorso espositivo permanente, quando il complesso di archeologia industriale, organizzato in orizzontale su un’area di 25.000 m2, diverrà finalmente luogo di visita.
Il percorso presentato è diviso su più stabili, ma segue un filo unitario. Attraversa spazi che rielabora dal punto di vista funzionale: laboratori didattici divengono sale espositive, aree verdi sono ripensate come un Open Air Museum e luoghi generalmente esclusi alla visita del pubblico, quali depositi ed archivi, si trasformano in ambienti aperti.
Così le vetrate della Biblioteca specializzata, sorta dalla rivisitazione di un’area deposito per carri e animali, che si riflette sul verde del grande Giardino ora vero e proprio museo all’aperto attraverso la realizzazione di postazioni didattiche, divengono l’occasione per parlare di come questo luogo dalla storia cruenta sia stato convertito in un luogo di conservazione, moderno e innovativo: elemento di una comunità energetica.
Una delle palazzine, ora spazio in cui si raccolgono 260 metri lineari di documenti, immagini e memorie dell’ultra centenario geologo palmarino Ardito Desio, che 70 anni fa condusse un’impresa impensabile per l’Italia appena uscita dalla guerra come la spedizione scientifico-alpinistica sul K2, è stato trasformato in un luogo che racconta gli oltre 150 anni della storia di un Museo, delle sue collezioni e di quanti con il loro lavoro di ricerca lo hanno arricchito.
La palazzina invece che racchiude il deposito dei materiali di Paleontologia e Paletnologia, accoglie il visitatore non solo per raccontare il dietro le quinte del lavoro di studio, ricerca e conservazione che si svolge in un Museo, ma anche per rivelare come Homo sapiens già 7000 anni fa divenne l’artefice forse inconsapevole delle trasformazioni ambientali che ora ci travolgono. Una storia che riguarda il cibo, di uno in particolare, il pane, di cui nel Giardino del Museo si sperimentano le varie fasi di produzione.

Nella palazzina d’ingresso dove si svolge il lavoro quotidiano e la didattica, si propone qualche assaggio dei concetti che sono esposti nel primo percorso museale permanente dedicato alla conoscenza degli habitat presenti in Regione e della Biodiversità, di cui il Friuli Venezia Giulia detiene un vero e proprio record italiano ed europeo.

I depositi del Museo custodiscono oltre 1.300.000 reperti provenienti soprattutto dal territorio friulano. Una buona parte di essi fa parte di collezioni storiche di grande interesse, altri costituiscono raccolte aperte a continui incrementi esito di ricerche o di acquisizioni.
Il patrimonio è organizzato in cinque sezioni: Botanica (234.823 reperti), Geo-Paleontologica (127.163 reperti), Mineralogica e Petrografica (13.000 reperti), Paletnologica e Antropologica (225.201 reperti), Zoologica (20.460 Vertebrati e 691.441 Invertebrati).
Il Museo è dotato inoltre di una Biblioteca specializzata e di una Mediateca (85.498 titoli e 22.000 immagini).

Info:
La comunità può varcare i cancelli del Macello e togliersi ogni curiosità nelle giornate di martedì e giovedì (dalle 17 alle 19) e il sabato (dalle 15 alle 17), previa prenotazione (inviando una e-mail a info.mfsn@comune.udine.it). I visitatori saranno accompagnati per una interessante visita guidata.
Il Progetto sarà fruibile anche online, grazie a un nuovo strumento di visita. All’indirizzo https://www.museofriulanostorianaturale.it/ il nuovo sito web consentirà di consultare una struttura ipertestuale ricca di contenuti. Uno strumento di dialogo per la cittadinanza e per il mondo della scuola, realizzato per raccogliere le informazioni necessarie alla visita, anche solo virtuale, e approfondire le tematiche proposte dal Museo in modo inclusivo ed accessibile.
Via C. Grandenigo Sabbadini 22 – 33100 Udine – T. +39 0432 1273211
E-mail: info.mfsn@comune.udine.it
http://www.civicimuseiudine.it/it/musei-civici/museo-friulano-di-storia-naturale

Fonte: www.udinese-life.it, 30 ott 2023

Bibliografia:
– AA.VV. VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA, Guide Archeologiche – Preistoria e protostoria in Italia – n. 7 – Museo Friulano di Storia Naturale (Udine), al XIII Congresso Int. Scienze Preistoriche e Protostoriche, Forlì 1996, Edizioni ABACO, pp. 223-233.

Periodo Storico: Preistoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza