Da oltre tre secoli si registrano domande (e ipotesi) sulle cinte murarie di Udine.
Nel cartiglio della Veduta prospettica, del 1661 di Bernardino Gazoldi, Giovanni Battista Cosattini e Giacomo Ruffoni, la didascalia arriva fino alle “terze mura”, mentre bisogna attendere il 1767, in pieno illuminismo, perché Tiberio Maieroni e Francesco Leonarduzzi producano la loro pianta della “Città d’Udine delineata partitamente di recinto in recinto con tutti i suoi accrescimenti”…
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Autore: Maurizio Buora – mbuora@libero.it