Di origine antichissima, fu sicuramente abitata in epoca preistorica e, vista la sua posizione strategica, è indubbio che insediamenti umani sorsero nell’area triestina già nel Paleolitico Inferiore, continuando poi nel Mesolitico.
Tali insediamenti, i più antichi dei quali si possono datare a 450.000 anni a.C. ed abitati da individui che vivevano di pastorizia e di prodotti della terra, erano costituiti da grotte e ripari rocciosi, più tardi sostituiti da “castellieri” tipici dell’area istro-friulana, consistenti in villaggi fortificati e difesi da mura di pietra.
Forse lo stesso colle di San Giusto, centro di Trieste romana, medievale e moderna, era occupato da un castelliere. E’ anche problematico conoscere a quali etnie appartenessero i primi abitatori. Potrebbero essere stati Veneti, come lascia supporre il nome. Esso deriva dai termini “terg” e “este” che significano “città-mercato”, con riferimento alla funzione di emporio terrestre e marittimo che ebbe ed ha tutt’oggi Trieste.
Presumibilmente l’area erntrò nell’orbita di Roma forse già al tempo di una spedizione contro gli Istri organizzata dai Romani con una guerra che durò dal 221 al 220 a.C. e che terminò con la distruzione delle basi costiere degli Istri.
Dopo la fondazione della colonia di Aquileia presumibilmente fece parte del suo territorio, finchè acquistò autonomia divenendo “municipium” e verso il 56 a.C. colonia romana. Nel 33-21 a.C. Ottaviano la munì di robuste mura, delle quali si possono vedere ancora oggi alcuni modesti resti.
Per molti anni Tergeste seguì le sorti della potente e vicina Aquileia, sviluppando traffici e commerci, peraltro con direzioni sue specialmente rivolte all’est, dei quali abbiamo ampia documentazione in iscrizioni e monumenti romani arrivati fino a noi. La cittadina, cinta di mura e di portali d’ingresso, dei quali uno, l’Arco di Riccardo, si è conservato fino ad oggi, si espanse oltre la cerchia urbana e si munì di sontuosi edifici di culto e civili, come il Foro, il Teatro, il Propileo in ancora parte visibili.

Altri importanti edifici furono scavati in passato e poi ricoperti, come il tempio della Bona Dea ed il sacello di Cibele. Parte dei reperti qui ritrovati sono oggi visibili nel Civico Museo di Storia ed Arte.
Trieste, munita di forti mura, non subì direttamente l’urto delle invasioni barbariche ed anche i Bizantini, che notoriamente occupavano le città marittime e la costa, pur militarizzando la città, per loro strategica, la rispettarono negli usi e nelle tradizioni. Dopo la venuta del Longobardi, Trieste, con tutta l’area costiera altoadriatica, rimase sotto il dominio bizantino.
Nell’anno 787 arrivarono i Franchi, mentre nella fascia lagunare andava ormai affacciandosi Venezia. Nel pieno medioevo i vescovi di Trieste esercitarono un ampio potere temporale, emettendo anche propria moneta. La città resistette alle mire espansionistiche dei Patriarchi di Aquileia, continuando a prosperare e legandosi a Venezia con patti di fedeltà destreggiandosi abilmente tra le mire espansionistiche dei Conti di Gorizia, i Patriarchi di Aquileia ed i signori di Duino. Ma nel novembre 1389, con il pretesto di una disputa tra Veneziani e Triestini, il muto rispetto tra le due città venne meno e Venezia occupò Trieste, fortificò le sue difese e mise un podestà al governo della città. Nell’anno 1392 il signore di Duino occupò la città ed allora Trieste si offrì in dedizione a Leopoldo III d’Austria, mantenendo grandi autonomie.
Nel 1420, la repubblica di Venezia occupò il Patriarcato di Aquileia e tutta l’Istria occidentale ed all’interno della città di Trieste scoppiò una rivolta che portò al potere i filo-veneziani, ma in seguito la fazione filo-austriaca prevalse non senza spargimento di sangue e con il saccheggio della città (1469). Trieste entrò così completamente nell’orbita tedesca, ma nel 1508 venne rioccupata dai Veneziani. Dopo un anno ritornò all’Austria e poi venne inserita nei domini della Spagna di Carlo V e governata da un capitano spagnolo.
Nel sec. XVII Trieste non venne coinvolta da grandi avvenimenti nè toccata dalle invasioni turchesche. Il ‘700 è caratterizzato da sviluppo industriale ed economico, specialmente dopo che l’imperatore Carlo VI nel 1719 proclamò Trieste porto franco. In seguito Maria Teresa fece della città un grande emporio commerciale sviluppandola oltre le antiche mura. Dopo le occupazioni napoleoniche del 1797 e del 1805-1806 Trieste ritornò all’Austria fino al 1918, anno in cui fu annessa all’Italia.

La battaglia della bora.
La bora è un vento di direzione N-NE proveniente dalla Russia che si genera per la differenza termica tra due zone (Russia e medio-basso Adriatico) ed è una caratteristica della città di Trieste su cui si abbatte anche con grande violenza con raffiche che possono oltrepassare i 150 Km/ora.
Questo vento ebbe un ruolo decisivo durante una battaglia che avvenne nel 394 d.C. presso il fiume Frigido, in cui si è voluto vedere il Vipacco. Qui ebbe luogo una battaglia tra Eugenio e Teodosio di grande importanza politica. Eugenio, che voleva la restaurazione dello stato pagano munì e fortificò l’area. Teodosio veniva dai Balcani, ma nella piana del fiume Vipacco non lontano da Aidussina venne affrontato dall’esercito di Eugenio, organizzato e diretto dal generale Albogaste, che venne sconpigliato e messo in fuga dall’improvviso levarsi della bora. Essa, spirando contraria con estrema violenza, non permise ai soldati di Eugenio un preciso lancio di giavellotti e di frecce, ostacolando ogni manovra, favorendo così l’esercito dell’invasore. A Teodosio arrise la vittoria finale e dopo la sconfitta Eugenio ed il suo generale Arbogaste si uccisero.

Vedi anche allegato: Trieste e lAntiquarium-di-via-Donota

Vedi: Claudio Zaccaria, Tergeste e il suo territorio alle soglie della romanita’

Vedi anche: Edilizia_residenziale_del_suburbio_occidentale , di Valentina Degrassi e Ella Zulini.

Vedi anche: – Marzia Vidulli Torlo, Il lapidario tergestino al Castello di San Giusto, Rotary Club Trieste, 2001.

Leggi anche:
L’origine di Tergeste
Il geografo greco Strabone (64/63 a.C.-20 d.C. circa) è l’unico autore di età romana ad averci lasciato informazioni sulle fasi più antiche di Tergeste nella sua famosa opera intitolata Geografia.
Al di là del Timavo vi è la costa degli Istri fino a Pola che appartiene all’Italia. Nel mezzo vi è la fortezza di Tergeste, distante centottanta stadi da Aquileia. (Str., V, 1, 9).
L’Ocra è la parte più bassa di quelle Alpi che si estendono dalla Rezia fino alla regione dei Giapidi, da qui, nella regione dei Giapidi, le montagne si alzano di nuovo e sono chiamate Albia. Similmente vi è un valico che, attraversando l’Ocra, conduce da Tergeste, villaggio carnico, alla palude che è chiamata Lougeon. (Str., VII, 5, 2).
Strabone definisce Tergeste dapprima fortezza di frontiera e successivamente villaggio carnico, posto all’inizio della strada che attraversa l’Ocra identificabile con l’odierno passo di Razdrto nell’attuale Slovenia.
Gran parte degli studiosi è concorde nel ritenere che Strabone abbia attinto a fonti più antiche risalenti al II secolo a.C. Accettando questa ipotesi, la definizione di fortezza farebbe riferimento alla fase contemporanea o immediatamente successiva agli scontri del 178- 177 a.C., quando viene inviato, probabilmente a Tergeste, un presidio militare di alleati latini.
La definizione villaggio carnico si riferirebbe a un momento di poco posteriore, quando Tergeste avrebbe almeno parzialmente perso un carattere prevalentemente militare e avrebbe accolto una significativa componente celtica, in parte favorita dagli stessi Romani.
Un consistente contingente di armati celtici avrebbe infatti combattuto dalla parte dei Romani negli scontri del 178-177 a.C.

La fondazione di Trieste
Il tema della fondazione di Tergeste è molto dibattuto e basato su alcune fonti letterarie (soprattutto Irzio e Appiano) ed epigrafiche. Sulla base di un passo dell’VIII libro del De bello Gallico possiamo dedurre che Tergeste fosse un centro di cittadini romani prima del 52 a.C., ma non sappiamo quale fosse il suo status (colonia, municipio o altro). Le colonie erano nuovi insediamenti fondati dai Romani in territori conquistati o ceduti da altre popolazioni, mentre i municipi erano centri indigeni assoggettati a Roma con una certa autonomia sul piano politico-amministrativo.
Tergeste diviene sicuramente colonia romana, ma gli storici non sono concordi sulla cronologia della sua deduzione, che potrebbe essere avvenuta durante il proconsolato di Cesare in Gallia (58-50 a.C.), durante la sua dittatura (49-44 a.C.) o durante il secondo triumvirato (43-33 a.C.).

Una nuova ipotesi sull’origine di Trieste
Il sito di San Rocco è importante anche per lo studio della nascita della prima Tergeste, antenata dell’odierna Trieste. Infatti, fino a oggi, sul colle di San Giusto, centro storico della Trieste moderna, non sono stati rinvenuti materiali romani significativi anteriori al I secolo a.C. e materiali protostorici recentemente rinvenuti sembrano riferibili alla prima e piena età del Ferro. Per questo motivo, alcuni studiosi hanno ipotizzato che il primo insediamento di Tergeste dovesse essere cercato altrove, e in particolare nell’area relativamente fertile e ricca d’acqua immediatamente a ovest di Muggia, proponendo di riconoscerlo nell’insediamento protostorico di San Servolo. Solo durante la metà del I secolo a.C., con la fondazione della colonia, Tergeste si sarebbe spostata sul colle di San Giusto.
San Rocco è il sito romano più significativo del II sec. a.C. che sia stato scoperto finora nell’area triestina, sia per l’estensione che per le notevoli strutture di fortificazione. L’accampamento è collocato strategicamente vicino a una sicura fonte d’acqua – il torrente Rosandra – e alla parte più protetta della baia di Muggia.
Pare poco probabile immaginare l’esistenza di un sito coevo di simile importanza sul vicino colle di San Giusto.
Inoltre, tra le poche fonti disponibili che riportano informazioni sull’origine di Tergeste, lo storico greco Strabone cita Tergeste, attingendo a fonti più antiche, come phrourion, termine greco allora utilizzato per descrivere proprio le fortificazioni dell’esercito romano. Non è quindi impossibile ipotizzare che il primo nucleo di Tergeste si sia sviluppato sul colle di San Rocco, sfruttando le fortificazioni del campo miltare Secondo questa ipotesi, San Rocco potrebbe forse corrispondere al phrourion menzionato da Strabone, in cui si sarebbe insediato il presidio di alleati latini nel 177 o 176 a.C., e, al riparo delle sue fortificazioni, potrebbe essersi successivamente sviluppato il villaggio carnico citato dallo stesso autore.

da “Oltre Aquileia / La conquista romana del Carso (II-I sec. a.C.)“, a cura di Federico Bernardino e Alessandro Duiz, ISBN 978-88-5511-273-4 (online), EUT Edizioni Università di Trieste, Via Weiss, 21 – 34128 Trieste – http://eut.units.it

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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