Un esteso scavo per la posa di un traliccio dell’alta tensione sul terrazzo posto a nord della chiesa di Santa Maria di Tramonti di Sotto (XII sec.) permise nel 1980 il recupero di un discreto numero di oggetti di corredo (coltellini, fibbie e orecchini) e di ossa umane, pertinenti a non meno di mezza dozzina di sepolture di età longobarda ( VII sec. d.C.).
L’attenzione per il rinvenimento di tali oggetti e l’individuazione sul margine dello scasso di una sepoltura superstite, pressocchè integra, consentì al gruppo archeologico “Archeo 2000”, sempre attivo sul territorio, la pronta segnalazione del sito alla competente Soprintendenza e il conseguente intervento di emergenza per il recupero della prima sepoltura.
Si trattava in questo caso di un individuo di sesso femminile di età giovanile, che presentava un corredo costituito da coltellino in ferro e un pettinino in osso a doppia dila di denti.
L’interesse suscitato da questi recuperi casuali, finora i primi e unici – si può dire – di una certa consistenza in Val Tramontina, spinse l’anno successivo il Centro Regionale di Catalogazione e Restauro di Villa Manin di Passariano ad avviare su concessione ministeriale un’indagine archeologica più allargata nell’area circostante, ricerca che si effettuò in due campagne di scavo tra il 1981 e il 1982, su una superficie complessiva di circa 200 mq. per circa 1/3 della presunta superficie totale della necropoli.
Le fosse tombali erano collocate a poca profondità dal piano campagna, appena sotto la superficie erbosa e un primo livello di terreno, ed erano in qualche modo protette da una stesura di pietre, a prima vista omogenea: in realtà alcuni di questi ciottoli venivano a costituire il perimetro delle fosse tombali entro cui erano deposti i defunti. Sono state riconosciute complessivamente 26 tombe, delle quali 18 scavate. Di queste 18, in particolare, 6 sono individui di sesso maschile, di cui 2 in età giovanile (15-25 anni) e 4 di età adulta (tra i 40 e i 50 anni); 10 sono sepolture femminili (3 in età giovanile e 7 di età adulta o matura o senile); 2 sono le sepolture di sesso incerto in quanto o di bambini (2-3 anni) o mal conservate.
Le sepolture scavate e quelle solo individuate erano disposte in file parallele, almeno 4, con prevalente orientamento N/S. Una sola si poneva in posizione ortogonale a tutte le altre. Le tombe erano in semplice fossa terragna; alcune fosse conservavano ancora le tracce di resti organici, forse residui di tavolati lignei posti con funzione di cassa.
Tutte le sepolture portavano un corredo funerario, per lo più costituito da pettinino in osso a doppia fila di denti e un coltellino in ferro, talvolta con ciondolo di aggancio alla cintura e fodero, indistintamente per individui di sesso maschile o femminile, di età giovanile o matura.Solo un individuo maschile presentava 2 pettinini (tomba 16, età adulta); 3 sepolture femminili portavano anche altri monili come orecchini (tomba 19, età adulta, e tomba 11, età giovanile) e fibbie (tomba 11, età giovanile, e tomba 7, età matura), alcune tombe femminili (e una di età non determinabile) avevano il coltellino inserito nel proprio fodero, in ferro (tomba 4, età giovanile/adulta; tomba 13, età non determinata; tomba 17, età senile; tomba 21, età adulta) o in bronzo con bella decorazione a treccia (tomba 19, età adulta), mentre una maschile conservava solo il puntale in bronzo di un fodero di coltellino forse in stoffa (tomba 6, età giovanile).
La ricostruzione parziale del sepolcreto e gli oggetti di corredo funerario sono ora visibili presso il Museo Archeologico del Friuli Occidentale.
La necropoli altomedievale di Tramonti di Sotto presenta analogie, quanto alle caratteristiche della struttura della tomba, delimitata da ciottoli, e al corredo, con altri sepolcreti di età longobarda scoperti nell’area del Friuli occidentale e nel Veneto. Si segnalano in area friulana le tombe di Stevenà di Caneva e di Malnisio (comune di Montereale Valcellina) (vedi foto) che presentano fondamentalmente come corredo il pettinino a doppia fila di denti e il coltellino con ciondolo di aggancio, o, in area veneta quelle di Cassanego (Borso del Grappa, TV) e in parte di Oderzo e Treviso. Per rimanere nell’ambito pedemontano pordenonese sembrano invece di un altro livello qualitativo quanto a elementi di corredo (se non a caratteristiche delle tombe per le quali in parte non esiste un rilievo o pianta di scavo) le sepolture di Dardago (comune di Budoia) o di San Giovanni di Casarsa, con elementi di cintura di un certo pregio, e quella di Grizzo (comune di Montereale Valcellina) con coltello agganciato con catenina e con coppia di armille in bronzo.

Riferimenti biliografici:
RIGONI A.N., MENIS G.C. 1992, Tramonti di Sotto. Scavi 1991, in “Aquileia Nostra”, LXIII, cc.225-229.
RIGONI A.N. 2001, Tramonti di Sotto. La necropoli altomedievale, in Archeologia e risorse storico-ambientali nella Pedemontana e nelle Valli del Friuli occidentale, Schede dei siti, Atti del Convegno, Meduno-Palazzo Colossis, 6-7 ottobre 2000, Sequals, p. 131.
RIGONI A.N. 2013, Tra storia e archeologia. La necropoli altomedievale, in “Le Tre Venezie”, (numero su Val Tramontina-Tramonti di Sopra-Tramonti di Sotto), Quinto di Treviso, pp. 38-40.

Pannelli esplicativi presenti sul posto: Pannello n. 1Pannello n. 2Pannello n. 3

Periodo Storico: Longobardi
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza