La Chiesa di Santa Maria Assunta di Lestans è menzionata come “plebem de Lestans de Soccole” in una bolla di papa Urbano III (1186) che conferma al vescovo Gionata di Concordia i possessi temporali e spirituali. Il documento attesta come, all’epoca, esistesse già all’interno del borgo fortificato un piccolo oratorio. Il campanile della chiesa, isolato rispetto all’edificio di culto, presenta un ingresso del tipo a pustierla, con piano di base alto un paio di metri rispetto all’attuale piano di calpestio. L’ingresso al campanile si apre in uno stretto pertugio che lo separa dalla chiesa, una sede del tutto anomala che ha portato a ritenere si tratti di una torre difensiva trasformata in campanile nel XVII secolo. L’antica chiesa esistente nella centa venne in gran parte coperta dall’edificio attuale.
La chiesa di Santa Maria viene citata nel testamento di Venuto di Spilimbergo (1330), dove si prevede la cessione alla chiesa stessa di un terreno nella villa di Sequalsi e, ancora, nel 1380 in un legato nel Catapan della parrocchia. Filiazione della Pieve di San Pietro di Travesio, chiesa madre di tutta la zona collinare tra Tagliamento e Meduna. Lestans mantenne i rapporti di dipendenza dalla matrice per molti secoli, e ancora nel 1512 risultava unita a Travesio.
La chiesa subì diverse modifiche nel corso dei secoli. Sugli stipiti dei portali si trovano le date del 1504 e 1520 e nell’abside quella del 1532, che attestano il periodo nel quale la chiesa subì notevoli ampliamenti e restauri acquisendo l’aspetto di un edificio gotico a navata unica, con abside quadrata coperta da volta a crociera, secondo il tradizionale modello delle chiese friulane del periodo. Tra il 1810 e il 1825 la chiesa venne nuovamente trasformata, con l’interno a tre navate, con la centrale più ampia, scandite da colonne e archi a tutto sesto.
L’edificio, che all’epoca era già in precarie condizioni, venne gravemente danneggiato dal sisma del 1976 e dopo un primo intervento eseguito dopo il sisma, un restauro conservativo permise nel 1981 la riapertura al culto della chiesa.
Oggi si presenta con facciata che culmina in un timpano con oculo. Ai lati del portale d’ingresso due alte paraste di ordine ionico poggiano su un basamento, al centro in alto al di sopra del portale d’ingresso si apre un rosone. L’interno si presenta a tre navate, frutto del rifacimento avvenuto tra il 1810 e 1825. L’abside centrale ha invece conservato la tradizionale struttura di fine ‘400 con pianta quadrata sormontata da volta a crociera.
L’elemento di maggior pregio all’interno della chiesa è il grande ciclo affrescato nell’abside. La sua decorazione era stata affidata a Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone nel 1525, ma venne di fatto realizzata da Pomponio Amalteo (1505-1588), che si ritiene abbia utilizzato, almeno in parte, i disegni preparatori del Pordenone.
Pomponio Amalteo, nato a Motta di Livenza, si era trasferito nel 1536 a San Vito al Tagliamento, dove rimase fino alla morte. Genero, discepolo e collaboratore del Pordenone nel 1539 alla scomparsa del maestro si trovò a portare a termine le opere già iniziate dal suocero o a realizzare quelle a lui commissionate non ancora iniziate. È quest’ultimo il caso dell’importante ciclo di affreschi che copre pareti e volta del coro della parrocchiale di Lestans, la cui esecuzione venne completata dall’Amalteo intorno al 1546. Come pittore, Pomponio fu fecondissimo: di lui ancor oggi rimangono numerosissimi dipinti a cavalletto, per la quasi totalità di soggetto sacro, oltre ad alcuni vasti cicli d’affreschi.
Dopo il terremoto del 1976, a seguito del cedimento della volta, gli affreschi subirono forti danni e numerosi frammenti della decorazione caduti sul pavimento della chiesa vennero salvati dalle macerie. Dopo un primo intervento di messa in sicurezza eseguito dopo il sisma, gli affreschi sono stati sottoposti ad un accurato restauro tra il 2018 e il 2019.
Al presbiterio si accede attraverso un arco trionfale a tutto sesto. Il coro è interamente decorato con immagini raffiguranti episodi delle Sacre scritture. Il tema del ciclo è quello della Redenzione profetizzata e realizzata. Sulle pareti l’artista crea un legame tra gli ultimi significativi momenti della vita di Gesù ed importanti episodi della vita della Vergine. Una caratteristica del ciclo di Santa Maria è costituita dall’ampio spazio riservato ai motivi a grottesche (uccelli, sfingi alate, trofei, anfore, racemi vegetali, finti cammei ecc.) disseminati lungo i costoloni della volta e nelle fasce che delimitano gli episodi nelle lunette.
Sui piedritti dell’arco presbiteriale si vedono i Santi Giovanni Battista e Rocco, nel sottarco otto sante: Santa Lucia con gli occhi sul piatto, Santa Agnese con l’agnello, Santa Barbara con la torre, Sant’Agata con mezzi seni, Santa Dorotea (probabile) con cestello di fiori, Santa Caterina di Alessandria con la ruota e Santa Apollonia.
Nelle vele della volta compaiono l’Incoronazione della Vergine e figure di Sibille, Profeti, Evangelisti e Dottori della Chiesa. Sopra i costoloni che dividono la volta in piccole scene dei putti giocano con animali. Ai margini delle figure principali si vedono angeli musicanti.
La decorazione sulle pareti si snoda in senso orario e in fasce sovrapposte che vanno lette dall’alto verso il basso e sempre a partire dalla parete sinistra. Il richiamo alle origini raccontate nell’antico testamento è contenuto nei cerchi inseriti tra le lunette. Sulla parete sinistra la Creazione di Eva dal fianco di Adamo con Dio che benedice i progenitori, sulla parete di fondo la Cacciata dal Paradiso Terrestre e su quella di destra Caino che uccide Abele.
Le lunette contengono storie della vita della Vergine. Sempre iniziando dalla parete sinistra nella lunetta di sinistra si vede un angelo che invita Gioacchino a riprendere con sé la moglie Anna annunciando la nascita della Vergine, episodio narrato nei vangeli apocrifi, e in quella di destra la Nascita della Vergine. Sulla Parete di fondo a sinistra la Presentazione al tempio di Maria e, a destra, Il matrimonio della Vergine con San Giuseppe all’interno di una bellissima architettura. Sulla Parete destra a sinistra la Natività di Gesù e a destra Gesù che conforta le sorelle di Lazzaro.
Nella fascia sottostante sulla parete di sinistra si vede una grande figura del re Davide, vestito all’orientale e con turbante, mentre suona una viola da gamba seduto su un alto basamento. A destra si estende un’ampia raffigurazione dell’Ultima Cena con Cristo seduto sotto un ricco baldacchino e circondato dai suoi discepoli. Giovanni dorme teneramente appoggiato sul petto di Gesù secondo un’insolita iconografia. Sopra l’intera scena corre un fregio con putti e festoni.
Sulla parete di fondo, parzialmente nascosti dall’altare maggiore, vi sono a sinistra Cristo nell’orto degli Ulivi e a destra Pilato che presenta Cristo al popolo (“Ecce homo”). Sulla parete destra a sinistra della finestra si vede la Deposizione nel sepolcro e a destra la Resurrezione. Nello sguincio della finestra gotica sono presenti mezze figure dei Santi Lorenzo e Sebastiano ed altre decorazioni.
L’altare maggiore barocco (1755-58) è opera di Sebastiano e Giacomo Peschiutta. Realizzato in marmo bianco, con un bassorilievo con l’Assunzione della Vergine tra angeli e due statue di angeli ai lati, si staglia sul fondale costituito dagli affreschi dell’Amalteo. L’altare di S. Antonio da Padova, di Silvestro e Giuseppe Comiz (1758-59), ospita la statua lignea del santo della fine del XIX secolo. Simile è l’altare della Vergine del Rosario.
Il pittore locale Valentino Belgrado, attese al restauro degli affreschi del coro (1705) e alla pittura delle specchiature della copertura lignea del cinquecentesco fonte battesimale in pietra. Firmate e datate recano le immagini del Battesimo di Cristo e dei Santi Antonio di Padova, Valentino, Pietro e Francesco.

Bibliografia:
– Goi Agnese La chiesa di Santa Maria Assunta in: Sot la Nape, a. 68, n. 2 (avrîl-jugn 2016)
– Goi Agnese, Goi Paolo. Le chiese di Lestans. Deputazione di Storia Patria per il Friuli. Udine 2013
– Miotti Tito. Castelli del Friuli. Feudi e giurisdizioni del Friuli occidentale. Del Bianco 1980
– Per la centa vedi scheda archeocarta SEQUALS (PN), fraz. Lestans. Centa link https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/sequals-pn-fraz-lestans-centa/
– Pomponio Amalteo in Dizionario biografico dei friulani https://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/amalteo-pomponio/
– Sito Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia http://www.ipac.regione.fvg.it/aspx/ViewPercTemRicAppr.aspx?idAmb=120&idsttem=2&idTem=91
– Sito Chiese italiane http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sercd=65761&sinteticabool=true&pref=cs

Info: Via della Chiesa, 21, 33090 Sequals PN
Aperta in occasione delle funzioni

Data ultima verifica: marzo 2022

Autore: Marina Celegon

Galleria immagini: Marina Celegon.

 

 

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza