sedegliano

Turrida si avvale di una posizione geografica, direttamente legata alla vita del fiume Tagliamento, molto pericoloso per le sue piene rovinose e come punto nevralgico di demarcazione fra due diocesi (Concordia e Aquileia) e di passaggio obbligato come punto facilmente guadabile.
Il periodo medioevale di Turrida è quello storicamente più rilevante, perché sul suo territorio convergono spesso gli interessi della grande nobiltà friulana, come gli Spilimbergo, gli Zuccola, i Valvasone, i Castello e i Savorgnano.
L’origine romana di Turrida è convalidata oltre che dal nome, anche dal ritrovamento di reperti e dalla centuriazione del praedium aquileiese, verificabile nella distribuzione geometrica delle antiche strade di campagna, che dividono il territorio della zona. La singolarità della storia di questa località è data dal fatto che Turrida fin da tempi antichissimi, con Redenzicco, Rivis e parte di Grions, era soggetta ecclesiasticamente alla pieve di San Giorgio della Richinvelda, che si trova sulla destra del Tagliamento.
La pieve de Ripis, oltre il Tagliamento, identificabile con Turrida, è menzionata nel 1186-87 in una bolla di Urbano III, come appartenente alla diocesi di Concordia. Da ciò si deduce il progressivo stacco dalla pieve originaria e l’istituzione della pieve di S. Martino di Turrida, con le filiali annesse.
La storia civile si impernia sull’importanza del guado. Nei frequenti scambi di investiture, Turrida fu possedimento dei signori di Spilimbergo – Cuccagna (sec. XIII), quindi dei Castello nel sec. successivo, fino alla fine degli anni trenta.
Nel corso del sec. XIV, il territorio di Turrida viene gradatamente in possesso dei Signori di Savorgnano, che ne rimangono padroni anche dopo, sotto la dominazione veneziana, che dal 1420 si era imposta su quasi tutto il Friuli.
Il periodo veneziano (XV-XVIII sec.) è un’epoca che si differenzia nettamente dalla precedente per la mancanza di conflitti militari.
Anche Turrida, alla fine del 1700, si trovò militarmente coinvolta nella prima campagna napoleonica. Con la caduta di Napoleone, sotto il dominio della casa d’Asburgo si venne ad una più razionale sistemazione dei confini ecclesiastici della pieve di Turrida. Civilmente era già stata aggregata al Comune di Sedegliano nel 1807. Nel 1818 papa Pio VII ridusse a semplice vescovado la sede arcivescovile di Udine, privandola dei vescovi suffraganei e tra le altre disposizioni, staccava dalla diocesi di Concordia la pieve di Turrida, per aggregarla a quella di Udine. Nel tracciare i momenti salienti della storia di Turrida non è possibile dimenticare le piene del Tagliamento e una di queste, verso il 1692 distrusse totalmente la chiesa di S. Martino e parte dell’abitato.

Bibliografia:
Luoghi di culto e organizzazione del territorio in Friuli Venezia Giulia tra VII e VIII secolo, (Aurora Cagnana), pp.93-122, in “Le chiese rurali tra VII e VIII secolo in Italia settentrionale” a cura di Gian Pietro Brogiolo
https://www.natisone.it/0_archivio_messe/messe2009/messe663.htm

Info: Via Montello, 3, 33039 Turrida UD

Autore: Valentina Flapp

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
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