Intorno alla metà del Quattrocento i domenicani si insediarono a San Vito al Tagliamento, in un convento posto appena fuori delle mura a nord del castello, in un borgo denominato di San Lorenzo. Della chiesa dedicata a San Lorenzo protomartire, costruita a ridosso del convento, si hanno le prime notizie nel 1479 in un documento in cui il nobile Matteo Altan di Salvarolo, per testamento, vincola gli eredi a finanziarne la costruzione. E’ probabile che all’epoca del lascito i lavori fossero stati avviati già da tempo, dato che nel 1481 Andrea di Bortolotto, detto il Bellunello, vi realizzò un affresco e che l’edificio poté essere consacrato nel 1487 data riportata in un’iscrizione sul portale.
La struttura quattrocentesca era decisamente semplice con un’unica navata illuminata da tre rosoni, il presbiterio quadrato con volta a botte e un’abside circolare. Di questo primo ambiente sono giunte solo piccole porzioni della decorazione, tra cui un affresco del Bellunello, molto legato alla famiglia degli Altan.
Il Bellunello, nacque nei pressi di Belluno attorno al 1435 e, a partire dal 1455, si stabilì a San Vito, dove morì tra il 1492 e il 1494. Fu una delle personalità di maggiore spicco dell’arte friulana nella seconda metà del XV secolo e certamente il principale protagonista della scena sanvitese.
Nella chiesa egli affrescò la figura di San Vincenzo Ferrer, predicatore domenicano che visse tra il 1350 e il 1419, forse parte di una decorazione più ampia. Il Santo è raffigurato entro una finta nicchia, racchiusa da due colonne con elaborati capitelli, con architrave e timpano a forma di conchiglia. Il Santo, il cui abito monacale è semplicemente tratteggiato in bianco e nero, presenta un viso ossuto e pensoso. Egli tiene nella mano destra un crocifisso e nella sinistra la Bibbia. Ai suoi piedi vi è la figura del donatore rappresentato ancora in stile medievale, in ginocchio e con le mani giunte.
san vito al tagliamentoUn cartiglio reca la firma del pittore “Opera de Andrea Belunelo de San Vido”. Ai lati delle colonne sono legati con dei nastri due stemmi in cui sono riprodotti gli emblemi delle famiglie Altan-Thiene. L’affresco venne commissionato all’artista da Enrico (Indricus) Altan, marito di Bianca contessa di Thiene.
Alla mano del Bellunello è inoltre riferito lo stemma Altan affrescato sopra la prima arcata sinistra della navata, su quella che prima degli ampliamenti era la parete dell’aula. Sul lato sinistro dell’arco trionfale due angeli affrescati, che paiono sorreggere un riquadro ormai scomparso, sono attribuiti alla sua scuola.
Alla seconda metà del Quattrocento risale la piccola e pregevole terracotta raffigurante la Pietà, realizzata da uno scultore legato all’ambiente artistico modenese o bolognese e collocata in una teca sul primo altare a destra dedicato all’Addolorata. Sulla pedana dell’altare è collocato un altorilievo datato al XV-XVI secolo raffigurante, entro una valva di conchiglia, la Madonna con Bambino, opera un tempo collocata sul muro di un’abitazione.
Per San Lorenzo lavorò anche Pomponio Amalteo (1505 – 1588), allievo del Pordenone, che nel 1536 si trasferì a San Vito al Tagliamento, dove rimase fino alla morte. Venne sepolto nella chiesa di San Lorenzo come ricorda la lapide tombale, un tempo sul pavimento e in epoca recente murata sulla parete sinistra.
All’Amalteo è attribuito un lacerto di affresco raffigurante una donna, conservata solo in parte, con i capelli biondi, il braccio sinistro alzato (rimane solo l’avambraccio) e la mano destra che stringe la stoffa della gonna. La veste è gialla con il davanti bianco e maniche a palloncino viola. Altre opere su tela dell’Amalteo vennero in passato trasferite ad altre sedi.
Nel 1584 la chiesa venne visitata dal vescovo di Parenzo Cesare de Nores, che la trovò in non perfette condizioni e priva di sacrestia, dotata comunque di otto altari laterali oltre al maggiore e con le pareti affrescate. Di questa decorazione ad affresco sono recentemente emersi alcuni lacerti, in particolare sul secondo pilastro destro una Santa con le mani giunte, aureola intorno al capo e veste verde e rosata da cui spuntano i piedi calzati di scuro. All’inizio della navata sinistra rimane parte di una figura di Vescovo con pastorale e mitria gialla.
Alla fine del XVII secolo la chiesa venne ampliata e i lavori si conclusero probabilmente prima del 1693. Le modifiche comportarono un prolungamento dell’edificio e l’apertura delle navate laterali. La facciata assunse l’aspetto attuale con un corpo centrale coronato da un frontone sostenuto da quattro semicolonne giganti, poste su alto piedistallo, con al centro un finestrone a mezzaluna.
san vito al tagliamentoL’ampliamento interno determinò, all’inizio del Settecento, la costruzione di nuovi altari laterali, i cui paliotti mostrano intarsi in marmi policromi, tra loro molto simili e provenienti da una medesima bottega, alla quale con tutta probabilità si deve ricondurre anche l’altare maggiore.
Oltre agli affreschi ed alla Pietà in terracotta sono visibili due grandi Angeli lignei dorati, di scuola veneta del XVII secolo collocati all’interno dell’arco trionfale, due Pale del pittore veneziano Agostino Litterini (1642-1731) allievo di Pietro Vecchia (Sant’Antonio di Padova con Santa Caterina da Siena e Santa Maria Maddalena, e San Domenico con san Vincenzo Ferver che sorregge il Crocifisso) ed altre del XIX e XX secolo. L’altare maggiore, sul quale insiste il tabernacolo del Sacramento è fiancheggiato da statue. Ai lati dell’altare del rosario sono collocate due statue lignee del XIX secolo che rappresentano San Domenico e Santa Caterina.
Il declino della chiesa di San Lorenzo ha inizio nel 1770, quando il convento dei Domenicani cui era annessa viene soppresso per decisione della Serenissima, e i monaci si trasferiscono a Udine. L’edificio viene venduto con l’obbligo di mantenerlo aperto al culto. Dal 1794 è acquisito dalla Comunità cittadina per istituire un pubblico collegio, di cui la chiesa divenne la cappella. Le armate napoleoniche nel marzo del 1797 utilizzarono la chiesa come magazzino.
Dopo molti decenni di decadenza la chiesa di San Lorenzo è stata oggetto di un’azione complessiva di restauro conclusasi nel 1988. Oggi la chiesa, ricca di opere d’arte, accoglie periodicamente esposizioni.

Fonti:
– Furlan Italo. Andrea Bellunello e gli affreschi del Castello di Spilimbergo in Sot la Nape 1958 n. 4
– Metz Fabio Il Duomo di San Vito al Tagliamento Deputazione di Storia Patria per il Friuli 2007
– Pastres Paolo. San Vito al Tagliamento. Le chiese. Deputazione di Storia Patria per il Friuli. 2006
– Pastres Paolo (a cura di) Arte in Friuli dal Quattrocento al Settecento. Società Filologica Friulana, Udine 2008
– Rizzi Aldo Profilo di storia dell’arte in Friuli. 2. Il Quattrocento e il Cinquecento. Del Bianco Editore 1979.

Indirizzo: via Pomponio Amalteo 1 33078 San Vito al Tagliamento,
Info: ingresso in occasione di eventi o mostre.

Data ultima verifica: maggio 2021

Autore: Marina Celegon

Galleria immagini: Marina Celegon.

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza