natisone

La scoperta, agli inizi del XIX secolo, di alcune sepolture ad incinerazione riferibili all’età del ferro nel territorio di San Pietro, si deve all’attività di ricerca del fondatore del Museo Archeologico di Cividale, monsignor Michele della Torre e Valsassina, che nel 1818-1819 rinvenne una dozzina di tombe “in un campo vicino alla chiesa di San Quirino e al di là della strada verso Azzida”.
Da allora, nel corso di tutto l’Ottocento e nei primi decenni del secolo successivo, i rinvenimenti si susseguirono, per lo più in concomitanza con l’utilizzo dei terreni per l’agricoltura. Oltre a scoperte occasionali, ebbero luogo anche quattro interventi di scavo: due, nel 1889 e nel 1891, da parte di Carlo Marchesetti, direttore del Museo di Scienze Naturali di Trieste, e due per iniziativa del Regio Museo Archeologico di Cividale (1908 e 1909), sotto la direzione di Alfonso Alfonsi, esperto archeologo
veneto che aveva lavorato in precedenza nelle necropoli atestine; nel 1897 si era verificato anche un breve saggio eseguito con poca cura da Giusto Grion, Regio Ispettore dei Monumenti e Scavi del Circondario di Cividale.
Solo in questi ultimi anni sono riprese le ricerche nel territorio, con le indagini in un contesto lateniano nella sella tra il Monte Roba e il Monte Barda.

Leggi tutto nell’allegato: Terre_dincontro_Contatti_e_scambi, in “Terre d’incontro“, contatti e scambi lungo le Valli del Natisono e dell’Isonzo dall’antichità al Medioevo, a cura di Giorgio Banchig, Stefano Magnani e Andrea Pessina, Cividale del Friuli, 2007.

Immagine:
Un’armilla e parte di un collare a globetti rinvenuti nel 1818-1819 (Della Torre e Valsassina, tav. XI).

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza