Il sito è conosciuto a partire da rinvenimenti occasionali avvenuti nel 1892 in occasione di lavori agricoli.
Puschi riporta la notizia del rinvenimento di un pavimento in opus spicatum, di un vano con le pareti completamente rivestite di lamine di piombo, di un capitello tuscanico, di pietre lavorate, di numerose tessere musive bianche e nere; inoltre, furono ritrovati frammenti di anfore e di laterizi, tubuli, monete, una tegola con bollo Quinti Clodi Ambrosi ed una catena di ferro (Puschi 1892, p. 263).
Nel 1988 furono portate casualmente in luce delle strutture murarie con un accesso ad un vano pavimentato in cementizio a base fittile.
Durante le ricognizioni di Flego e Zupancic si segnala il rinvenimento di frammenti ceramici, pezzi di suspensurae, laterizi, frammenti di pietra lavorata, frammenti di macine e tessere musive bianche e nere (Flego, Zupancic 1991, p. 44).
La verifica sul terreno nel corso del Progetto Interreg “I siti costieri dell’alto Adriatico” ha consentito di evidenziare l’affioramento di materiali su due vaste, disposte su altrettante terrazze: frammenti fittili, ceramici, vitrei e tessere musive.
Attualmente l’area degli affioramenti di materiali è interessata da coltivazioni.

Fonte:
www.ipac.regione.fvg.it

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza