Dopo la scoperta della necropoli, avvenuta nel 1986 in seguito a lavori di edilizia pubblica, sono state attuate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia (fino al 2001 Soprintendenza Archeologica e per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici) nove campagne di scavo dirette tra 1986 e 2007 da Franca Maselli Scotti, nel 2011 da chi scrive.
Si è trattato sempre di scavi preventivi ad attività edilizia privata, condotti in aree ancora agricole fino agli anni ’80 del XX secolo, seguendo l’ampliamento verso sud dell’abitato moderno di Romans.
Nel 1986 gli scavi sono stati promossi ed eseguiti dal gruppo archeologico I Scussons ma coordinati da personale della Soprintendenza (Giusto Almerigogna, Luisa Zubelli), in seguito sono stati eseguiti dalla società Geotest (Louis Torelli, Valentina Degrassi, direzione Franca Maselli Scotti), nel 2011 dalla Società Archeotest (Louis Torelli, Valentina Degrassi, direzione Serena Vitri)…

Leggi tutto nell’allegato: La_necropoli_di_Romans_d_Isonzo in “Necropoli Longobarde in Italia“, atti del Convegno Internazionale 26-28 nov 2011, Trento; “La necropoli di Romans d’Isonzo. Considerazioni alla luce delle nuove acquisizioni e degli studi recenti”, Serena Vitri, Donata Degrassi, Davide Gherdevich, Sara Gonizzi, Paola Ventura, Fabio Cavalli, Valentina Degrassi, Annalisa Giovannini, Franca Maselli Scotti.

Vedi anche: http://www.federarcheo.it/wp-content/uploads/Dalla-necropoli-allo-spazio-espositivo.-Le-iniziative-del-Comune-per-la-valorizzazione-della-necropoli-di-Romans-d%E2%80%99Isonzo..pdf

Materiale rinvenuto nella necropoli:

Anello in antimonio con castone – VII secolo
Romans d’Isonzo (Gorizia) – Tomba 116 – Defunto di sesso femminile
Ø cm 2,1; Ø piastra cm 1,3; Ø sezione cm 0,2 – N. inv. 47981
Museo Archeologico Nazionale (Cividale del Friuli)
in “Simbologia e iconografia degli anelli nell’Italia Altomedievale“, Marta Maria Lina Grassino, 2016, Università di Torino.
É costituito da una verga a sezione circolare, sagomata ad assumere forma quadrangolare, che si innesta ad una piastra a disco. Ai lati di questa, nei punti di attacco con il cerchio, sono saldati due elementi sferoidali, soluzione stilistica tipica degli anelli risalenti al VII secolo.
Quest’esemplare, rinvenuto ad un dito della mano sinistra della defunta, presenta il cerchio ricomposto da tre frammenti ed è mancante di una sferetta. Inoltre probabilmente la piastra recava una decorazine non più leggibile.
Bibliografia: MASELLI SCOTTI 1989, p. 34, tav. 1

Anello in bronzo – VII secolo – Romans d’Isonzo (Gorizia)
Tomba 116 – Defunto di sesso femminile
Ø cm 1,7; Ø sezione cm 0,1 – N. inv. 47979
Museo Archeologico Nazionale (Cividale del Friuli)
in “Simbologia e iconografia degli anelli nell’Italia Altomedievale“, Marta Maria Lina Grassino, 2016, Università di Torino.
Costituito da un filo sagomato ‘a vera’ a sezione circolare con le estremità accostate, è un monile molto semplice dalla forma attestata sia in contesti riferiti alla popolazione romana autoctona, come l’anello in ferro di Mossa, sia in sepolture longobarde, come la tomba 53 di Cividale-San Giovanni.
Quest’esemplare è parte del corredo di una delle tombe femminili della necropoli di Romans d’Isonzo, fortuitamente scoperta nel 1986 in seguito a lavori di edilizia pubblica. Rinvenuto alla mano destra della defunta risulta di notevole interesse, poichè la consuetudine in ambito merovingio voleva che si portasse alla sinistra.
Bibliografia: MASELLI SCOTTI 1989, p. 34, tav. 1

Anello in bronzo con castone – VII secolo
Romans d’Isonzo (Gorizia) – Tomba 268
Defunto di sesso femminile – N. inv. non individuato
Museo Archeologico Nazionale (Cividale del Friuli)
in “Simbologia e iconografia degli anelli nell’Italia Altomedievale“, Marta Maria Lina Grassino, 2016, Università di Torino.
É costituito da un cerchio liscio e sottile che si salda ad un castone circolare a cloisonné con cinque alveoli. Nel punto in cui la verga si innesta ad entrambi i lati della piastra è presente una coppia di sferette in bronzo, scelta stilistica che caratterizza le montature del VII secolo.
L’anello, rinvenuto al dito medio della mano destra della defunta, si presenta in buono stato di conservazione nonostante la perdita degli smalti colorati che riempivano gli alveoli.
Bibliografia: POSSENTI 2014, p. 312, fig. 19

Inoltre:
– In tomba 79, anello AE con pendenti cinque monete AE forate: Costantino/Cizico (RIC 7, 655 nn. 90-91; Graziano/Tessalonica (LRBC 1744-1746); tre monete AE illustrate del IV secolo.
– In tomba 116, altre due AE forati.
– In tomba 327 (di decenne), AE forato (VITRI 2011).
– 10 monete AE romane del III-IV secolo in tombe 74b (1), 79 (5), 90 (2), 116 (2).
Bibl.: TAGLIAFERRI 1990, pp. 437-438 (errata indicazione di tomba 97); [RIEMER 2000], p. 316 (tomba 79); [AHUMADA SILVA 2003a], p. 100; CALOMINO 2008, p. 437 (moneta tardo-romana reimpiegata); intervento S. Vitri al convegno di Trento, 26-28.9.2011.
Fonte: Repertorio dei ritrovamenti monetari – edizione 17/2022, a cura di Luca Gianazza.

Periodo Storico: Longobardi
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza