Gli scavi nella chiesa di San Martino hanno dimostrato che l’edificio di culto è nato sul luogo precedentemente occupato da un insediamento rustico romano.
In origine si trattava probabilmente di una piccola cappella privata, di forma rettangolare con abside semicircolare ad est, nata come luogo di sepoltura dei suoi fondatori che si fecero deporre in un atrio rettangolare posto davanti alla chiesa, verso ovest. Era infatti abbastanza comune in epoca paleocristana, soprattutto tra V e VI secolo, che i primi edifici di culto cristiani nelle campagne nascessero per iniziativa dei proprietari terrieri sui loro fondi e con funzione di mausolei, cioè di luoghi di sepoltura privata o familiare.
Nel corso dei secoli questi oratori potevano però assumere anche un ruolo di riferimento per la comunità circostante. Così è successo anche a Rive d’Arcano nell’Altomedioevo, tra VIII e IX secolo, quando la chiesa fu ampliata, inglobando l’atrio e la sua parte presbiteriale fu abbellita da una recinzione con elementi in pietra e marmo scolpiti con i caratteristici motivi del periodo tardolongobardo. Anche l’altare fu spostato e posto sotto un tegurio, vale a dire una specie di baldacchino rettangolare in pietra composto da quattro archetti posti su colonne. I resti di un ambone in pietra riccamente decorato indicano che nella chiesa era prevista la lettura dei testi sacri.
Ad un certo momento attorno all’edifico venne costruito un muro, individuato solo per una limitata porzione dietro l’abside: sembra ricordare una di quelle cortine che circondavano molte chiese friulane nel medioevo. In questo periodo la chiesa di San Marino, ricordata come pieve a partire dal XIII secolo, doveva svolgere una funzione importante per la popolazione circostante.
Nella seconda metà del XII secolo furono infatti realizzate delle modifiche all’edificio, senza però cambiarne la forma. All’interno dell’aula, che accoglieva i fedeli, venne probabilmente posto un soppalco in legno e un sedile in muratura attorno ai perimetrali mentre un muro separò la zona presbiteriale, il luogo più sacro della chiesa, dove, in prossimità dall’altare, il sacerdote svolgeva le funzioni liturgiche. Alcune tombe, rinvenute dietro l’abside, testimoniano l’esistenza di un cimitero che si sviluppò anche in seguito quando, verso la fine del XII -inizi del XIII secolo, venne costruita una nuova abside nel cui pavimento furono riutilizzati i pezzi scultorei altomedievali.
Tutta l’area presbiteriale venne decorata da affreschi dei quali rimangono alcuni fregi vegetali che dovevano incorniciare dei riquadri con scene figurate. Durante la seconda metà del XIV secolo venne realizzato, probabilmente nell’abside, un nuovo ciclo pittorico, le cui tracce sono emerse dai numerosi frammenti di affresco recuperati nello scavo. Doveva raffigurare una teoria di apostoli sovrastati da un cielo stellato entro cui, probabilmente, vi era anche un Cristo in trono, secondo il tema iconografico più comune nell’epoca per la decorazione del catino absidale.
Un rinnovamento delle pitture parietali dell’arco trionfale si verificò anche nel XV secolo, caratterizzata dall’uso di motivi geometrici, scacchi e mensoloni che incorniciavano riquadri a finti marmi.Tra fine XV e XVI secolo la chiesa fu ampliata verso est con la costruzione di un nuovo grande presbiterio di forma poligonale al cui centro venne posto l’altare in pietra commissionato a Carlo da Carona. Furono aggiunti anche una sacrestia sul retro, il campanile sul lato sud e, all’interno, alcuni altari e uno spazio per il fonte battesimale presso l’entrata.
Alcune tombe di persone illustri vennero poste nella chiesa, tra cui quelle con iscrizione commemorativa di Francesco Contardo, pievano di San Martino tra 1567-1583, e della famiglia di Antonio Federici.
La chiesa, sebbene perse nel corso del tempo la sua importanza, anche perché lontana dai centri abitati, continuò ad essere utilizzata fino ai nostri giorni, subendo alcuni rifacimenti pavimentali tra cui quello in cui è inserita la data del 1848.

Bibliografia:
San Martino a Rive d’Arcano. Archeologia e storia di una pieve friulana, a cura di Silvia Lusuardi Siena.

Vedi anche:
L’antica pieve di San Martino a Rive d’Arcano e l’architettura sacra medievale nella diocesi di Aquileia, di Gianpaolo Trevisan, in San Martino a Rive d’Arcano. Archeologia e storia di una pieve friulana, a cura di Silvia Lusuardi Siena et alii, 1997.

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
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