prepotto

Le cente nell’attuale comune di Prepotto erano due, l’una situata nel borgo tuttora denominato Centa e l’altra sul colle della chiesetta di Santo Spirito.
Il piccolo borgo di Centa (Britof in sloveno), località di Prepotto, si trova sulle colline della valle del fiume Judrio a nord-ovest dell’abitato di Albana. Il nucleo di piccole case, alcune tre-quattrocentesche, sorge attorno alla chiesetta coeva dedicata ai SS. Pietro e Paolo.
I fianchi est, sud ed ovest del borgo erano protetti da un ripido pendio e sul versante nordest era presente una muraglia, che doveva essere piuttosto alta per proteggere il borgo da chi scendeva dall’alto ed i cui resti, con pietre di notevole grandezza, sono ancora a tratti visibili. Probabilmente anche sugli altri versanti c’erano mura che però oggi sono andate perdute.
La centa doveva far parte del sistema a difesa della vallata dello Judrio, costituito: a nord, dal castello duecentesco di Albana, che controllava la strozzatura della valle; a ovest, dalla centa di Santo Spirito; a sud, dalla centa di Prepotto, dotata di un proprio statuto.
Nel primo Quattrocento Centa era uno dei centri più popolosi della valle e accoglieva una cinquantina di fittavoli del Monastero di S. Maria in Valle di Cividale.
A Centa, nel corso del rimaneggiamento superficiale del terreno all’interno della cerchia muraria che accoglieva l’area cimiteriale attorno alla chiesa, sono stati rinvenuti alcuni frammenti di olle e di scodelle attribuibili al Basso Medioevo, tra il XII e il XIV secolo. Sui terrazzi coltivati a vigna sottostanti Centa sono stati raccolti in superficie frammenti di ceramica tardo rinascimentale di attribuzione settecentesca di fattura veneta. I rinvenimenti ceramici di Borgo Centa, pur nell’esiguità quantitativa confermano i dati storico-architettonici su Centa e la sua chiesa confermandone l’esistenza nel XII secolo e la continuità abitativa fino ai giorni nostri.
Prima del terremoto del 1976 gli edifici del borgo mostravano evidenti le tracce dell’evoluzione dell’architettura rurale in Friuli fin dall’epoca tardogotica. Sono molte le case che sono state restaurate cercando di mantenere per quanto possibile le caratteristiche precedenti, ma molto è andato perduto. Una di queste, che costituisce la testata di una lunga schiera, risale al trecento ed è caratterizzata da un basamento a forma di scarpa. Presenta una pianta a “L” con il piano superiore servito da una scala esterna e da un ballatoio in legno. E’ caratteristica la presenza di due porte architravate e di una porta ad arco, tutte finemente lavorate in pietra.
Al centro del borgo si eleva la chiesetta dedicata agli apostoli Pietro e Paolo, la cui forma attuale risale ai primi del cinquecento. Si trattò probabilmente di una ricostruzione dovuta ai danni provocati dai terremoti del 1511-13, dato che venne riconsacrata nel 1547 dal vescovo di Cattaro, Luca Bisanti, vicario patriarcale. La dedica della chiesa ai due santi insieme confermerebbe l’erezione della chiesa precedente nei primi secoli dopo il mille.
La chiesetta viene per la prima volta ricordata in una visita compiuta nel 1533 da Pre Tideo Fantiano archipresbiter de Prapott, governatore in spiritualibus dell’abbazia di Rosazzo come “chiesa di S. Pietro posta sulla cima di un colle in cortina domuncolarum”. Nel seguente anno 1534 la chiesa viene ricordata come Ss. Pietro e Paolo di Albana. La chiesa subì diversi restauri nel tempo: nel 1751, nel 1821 e nel 1919 dopo che la chiesa era stata utilizzata prima come magazzino militare, poi come carcere per i prigionieri di guerra. Nel 1976 la chiesa ha subito danni non gravi dal terremoto ed è stata risistemata da un gruppo di volontari.
L’edificio è di forma semplice, con un’alta facciata sulla quale si imposta il campaniletto a vela con bifora campanaria che mostra tuttora due campane; la muratura è in pietre squadrate, con angolari più rifinite, e la copertura è in coppi. Un robusto zoccolo esterno corre lungo le pareti del coro mentre il muretto dell’antico cimitero circonda ancora l’edificio. Il basso corpo della sacrestia è inserito tra l’aula e il presbiterio nel lato destro.
L’aspetto più interessante dell’edificio è il presbiterio poligonale, con angoli in pietra squadrata e tre finestrelle (due con bifora lobata, l’altra aperta nel 1919), che costituiscono un motivo stilistico comune alle chiesette costruite in Friuli ed in Slovenia dai maestri muratori di Skofja Loka e dai loro seguaci.
Una porta a sesto acuto con stipiti di pietra sagomata immette nell’aula rettangolare con copertura a capriate ed illuminata da una finestra ogivale sul fianco destro. L ’interno è insolitamente mosso nel coro, la cui volta è percorsa e divisa da sette vele costolonate con chiavi di volta figurate. Nelle principali sono visibili il Crocifisso, la vergine con Bambino e San Pietro; nelle minori sono raffigurati gli Evangelisti e i loro simboli ma anche un diavoletto irriverente e l’autoritratto dell’ignoto magister operis in vesti quattrocentesche.
Figure di Santi, o di Profeti, si trovano anche negli originali peducci che si prolungano in lunghe colonnine che, addossate alle pareti, sostengono i costoloni. Nelle lunette delle pareti si trovano piccole sculture di San Cristoforo e di San Giorgio a sinistra, di San Mattia e di San Michele a destra. Queste sculture sono attribuite ad un lapicida sloveno estremamente popolaresco che copiò esempi simili da una qualche chiesa in Slovenia.
prepottoIl pezzo più interessante della chiesa è certamente l’altare ligneo, un tempo altare della Concezione (e come tale ricordato in una visita pastorale del 1692). Divenne altare maggiore dopo la Grande Guerra, probabilmente nel 1919, quando si dette un nuovo assetto alla chiesa riportandola alla funzione originaria.
Si tratta di un altare realizzato intorno alla metà del XVII secolo e dalla struttura abbastanza insolita. L’impostazione stilistica dell’altare è molto vicina alla maniera slovena, sul modello degli altari dorati diffusi dalle botteghe slovene quali quella di Caporetto, ma, per le reminiscenze friulane che esso presenta, potrebbe derivare anche da botteghe goriziane.
Si compone di due piani aventi ciascuno una nicchia, ma di diversa dimensione, fiancheggiata da dorate colonne con fusto ricoperto da un motivo a racemi o tralcio. In alto si vede la figura di Dio Padre, sotto cui, in una nicchia, sta il S. Antonio abate con ai lati le statue di S. Anna con la Madonna e di S. Giuseppe. Nel piano inferiore, la Madonna con Bambino ed i santi Pietro e Sebastiano, quest’ultimo forse una aggiunta più tarda.
Appesa alle pareti una tela raffigurante la Vergine in trono con bambino, assistita da due Angeli, con a destra San Pietro e a sinistra San Paolo e in un ovale sulla base l’Adorazione dei Magi. L’autore è Girolamo Ridolfi da Cividale, che l’eseguì nel 1585. Un secondo dipinto, firmato e datato da Francesco Colussi (francisculus colussius pinxit anno MDCCLLXXVII) rappresenta la Natività tra i santi Pietro e Paolo.

Fonti:
– Bergamini Giuseppe, Venuti Tarcisio. La chiesetta dei Santi Pietro e Paolo a Centa di Prepotto In Sot La Nape [1982- ] 1983, 035, 1; 35(1983),1.
– Furlani Ugo. Rinvenimenti ceramici medioevali e rinascimentali a Centa di Prepotto In: Sot la Nape, a. 59, n. 1 (Zenâr-Març 2007).
– G. MARCHETTI, Le chiesette votive del Friuli (a cura di G. C. Menis, Udine 1972.
– Miotti Tito, Castelli del Friuli. La giurisdizione del Friuli Orientale e la Contea di Gorizia, Del Bianco ed., s.d. 1979, 45-46.
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=68705

Info:
Localizzazione: Località Centa, Albana, 33040 Prepotto – Udine
Indicazioni: Dopo le ultime case di Albana prendere a sinistra l’asfaltata che porta a Borgo Centa. Seguire anche indicazioni per Bed&Breakfast “Casa Caterina da Centa”. La chiesa è normalmente chiusa.

Data ultima verifica: luglio 2021

Autore: Marina Celegon

Galleria immagini: Marina Celegon per gli esterni. Le foto di interno in bianco e nero sono prese da Bergamini-Venuti (1983) e quella a colori dal sito internet www.chieseitaliane.chiesacattolica.it

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza