Il portus Naonis (sul Noncello) sorse al capolinea della navigazione interna che collegava la pianura del Friuli occidentale alle lagune venete. In epoca romana si sviluppò nell’area dell’attuale frazione di Torre, mentre in età post-romana la città si spostò più a sud, sempre in prossimità del corso del Noncello, sui piccoli rilievi su cui ancor oggi insiste il centro storico pordenonese.
La prima citazione documentata è datata al 1204, ma si ritiene che a cavallo del Mille si organizzò un primo nucleo abitativo, come hanno dimostrato gli scavi che hanno portato alla scoperta di sepolture della cultura di Köttlach nei pressi del Duomo. Appartenne dapprima varie famiglie tedesche tra cui i duchi di Bamberg, finché dal 1278 passò stabilmente sotto il potere degli Asburgo.
Pordenone nel panorama medievale del Patriarcato di Aquileia ha avuto la peculiarità di essere una enclave austriaca in territorio friulano in quanto feudo personale dei Duchi d’Austria, questo fino al 1514 quando il condottiero veneto Bartolomeo d’Alviano la conquistò facendola reggere dalla sua famiglia fino alla caduta della Repubblica.
pordenoneUna fortificazione doveva esserci almeno già dal 1202 quando il patriarca Pellegrino assediò la città la quale si difese valorosamente; nel 1221 Bertoldo tornò ad assediarla radendola al suolo. Della costruzione del castello non si è certi: nel 1273 Raimondo della Torre protestava presso l’imperatore Rodolfo d’Austria, di cui Pordenone costituiva un feudo, contro Filippo, vescovo di Salisburgo ed eletto anti-patriarca ma reietto dal papa Gregorio X; evidentemente questo Filippo fu il costruttore del castello. Ottocaro re di Boemia interessato alla faccenda fece in modo che questo Filippo si ritirasse a vita privata, ma ormai il castello ero costruito.
Nel frattempo la contea di Pordenone venne data ad Alberto, figlio dell’imperatore e sposo ad una figlia del conte Mainardo di Gorizia. Purtroppo per lui era di carattere prodigo e presto mercanteggiò la città.
Nel 1314 l’acquirente fu Lodovico di Porcia; nel 1361 Rodolfo d’Austria vendette città e castello a Giovanni ed Eglolfo de Lisca, i quali poi nel 1362 la vendevano a Bertoldo ed Enrico di Spilimbergo; di nuovo nel 1364 venne venduta a Pietro di Arzignano e successivamente, nel 1366, venne acquistata da Bernabò Visconti di Milano; nel 1384 passò a Federico Savorgnano e nel 1387 a Francesco di Carrara.
Nonostante questo, la città rimaneva un possedimento imperiale e di volta in volta veniva nominato un nuovo capitano imperiale. Questo fino al 1509 anno della prima conquista veneta della città, poi ricaduta nel 1511 di nuovo nelle mani degli imperiali, per tornare nel 1513 nuovamente veneta.
Il Castello
Il castello di Pordenone, risulta menzionato, per la prima volta, nel 1276. Venne abitato, con i suoi armati, dal rappresentante in città (il capitano Cesareo) degli Asburgo. L’attuale costruzione, adibita a carcere, è piuttosto manomessa rispetto alla struttura più antica (vedi scheda specifica).
Museo Civico d’Arte
È il principale museo cittadino, ospitato nel palazzo Ricchieri. Si è costituito intorno al lascito (1870) del pittore M. Grigoletti e comprende opere di artisti veneti e friulani, dal ‘300 in poi, nel campo della scultura lignea e lapidea, dei tessuti e della ceramica.
Al pianterreno del palazzo sono visibili i resti di alcune tombe rinvenute presso il Duomo, appartenenti alla cultura di Köttlach (XI sec.).
Info: Palazzo Ricchieri, corso Vittorio Emanuele II, 51; tel. 0434 392 312; orario 9,30-12,30 e 15,00-18,00; chiuso sabato, domenica e lunedì.
Museo Civico delle Scienze
Nel Museo delle Scienze (collocato nel cinquecentesco palazzo Amalteo) sono conservati resti di varie testimonianze archeologiche del territorio (reperti dal Neolitico all’età romana). In particolare, tra il materiale esposto, si possono ammirare i lacerti affrescati della villa romana di Torre di Pordenone (I sec. d. C.).
Info: via della Motta, 16; tel. 0434 392 315; orario 9,00-12,00 e 15,00-18,00; chiuso sabato e domenica.
Torre – il Castello
In un sobborgo a circa un chilometro a nordest dal centro storico si trova il sito di un’antica villa romana con una serie di ambienti probabilmente impiegati per uso termale (visibili). A ridosso del versante settentrionale dovevano esservi giochi d’acqua, forse ninfei disposti su varie terrazze. Da uno degli ambienti della villa provengono lacerti di un fregio ad affresco raffigurante una probabile Amazzonomachia e databili agli inizi del I sec. d.C., ora conservati presso il Museo Civico. Il castello di Torre appare documentato a partire dal XIII sec.; dal 1391, dopo vari passaggi, fu assegnato alla famiglia dei conti di Ragogna ramo di Pinzano, il cui ultimo discendente, il conte Giuseppe, insigne studioso dell’archeologia locale, morto nel 1970, lo lasciò in eredità alla Regione Friuli Venezia Giulia, che lo trasmise alla città di Pordenone, per farlo adibire a museo archeologico del territorio.
Nei pressi sono visibili anche i resti dell’antica pieve, disposta in senso est-ovest, individuati al di sotto dell’attuale chiesa parrocchiale.

pordenoneInfo: sito liberamente visitabile.
Via Vittorio Veneto, 19, 33170 Pordenone PN
Apertura:
venerdì, sabato dalle 15.00 alle 19.00. Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 10.00.
Tel. 0434541412 http://www.comune.pordenone.it/it/comune/in-comune/strutture/museoarcheologico

Bibliografia:
– Miotti T. 1980, pp. 261-272.

Autori: William Sambo, Feliciano Della Mora

Immagini: di A. Romor, Luca Laureati

Dipinto di Raffaello De Gottardo (https://www.ilfotomatico.com/pordenone-castelli-libro/)

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza