In antichi documenti si fa menzione di una piccola cappella votiva, ma una data certa compare solo nel 1815 quando fu rinvenuta una lapide che fissa l’anno 1104 con l’iscrizione “Joan Komauer Gott Dieses Haus gebaut MCIV”.
Nel 1442 inizia il completo rifacimento del tempio nelle forme attuali, opera dell’insigne architetto Stefano da Vingistagno.
Piccola chiesetta fino al XII secolo, venne ricostruita in stile gotico nel 1504 dall’architetto Johann Komauer.
Il suo gioiello più importante è il Flughelaltar, l'”altare alato” ligneo tardogotico a due portelle mobili del 1517, probabilmente il capolavoro del maestro Enrico da Villaco. Collocato sull’altare maggiore, pare un’opera dello stesso maestro. Sia le sue sculture lignee che le pitture denotano influssi rinascimentali italiani.
Le sculture raffigurano nella scena centrale l’Incoronazione di Maria in Cielo, nella portella di sinistra la Natività e la Resurrezzione, nella portella di destra l’Adorazione dei Magi e la Morte di Maria. Nella parte inferiore sono effigiati i quattro padri della Chiesa: Agostino, Gregorio Magno, Ambrogio da Milano e Girolamo. In alto la Madonna vestita di sole tra figure di Santi e alla sommità il Cristo apparso dopo la Resurrezione.
Le pitture ad altare chiuso, raffigurano l’Annuncizione, la Visita ad Elisabetta, la fuga in Egitto e la Pentecoste.
Pare che sia il prototipo, di qualità mai più eguagliata, di una serie di altari, simili per l’impostazione, che la Bottega di Villaco diffuse in diverse chiese austriache. Sia le sculture che le pitture denotano un certo influsso rinascimentale italiano, assumendo un aspetto meno cupo e più naturalistico.
La pitture, presumibilmente rientranti nell’ambito della scuola danubiana, si distinguono per la loro alta qualità, riflesso di un modello colto.
In questo altare una parte di primaria importanza è rivestita da Maria, fulcro vero e proprio dell’opera.
Dal punto di vista esecutivo l’altare si distingue per una superba e raffinatissima tecnica di realizzazione, fin nei minimi particolari, minuziosamente realizzati.
L’altare è stato restaurato più volte; gli ultimi due restauri sono del 1937 e del 1985-90.
Un’altra opera d’arte del 1616 è la pala del Martirio di S. Sebastiano del pittore Palma il Giovane.
Il fonte Battesimale ha un coperchio in argento del XVI secolo.

Fonte: www.comune.pontebba.ud.it

 

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
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