pinzano

Il castello venne edificato sull’altura che domina la riva destra del Tagliamento, presso una “stretta” del fiume, di fronte dell’antico castello di Ragogna, posto sull’altra sponda. Il sito era già stato frequentato in età romana vista la posizione strategica a controllo della strada pedemontana che guadava il fiume in corrispondenza della “Tabina” (località dell’attuale comune di Ragogna a sud dell’attuale ponte sulla stretta della valle, dove ancora oggi esiste un vecchio approdo per un traghetto, ovviamente non più esistente).
L’origine del castello non è certa, prima del Mille non se ne ha memoria, a differenza del dirimpettaio castello di Ragogna. L’ipotesi più accreditata dagli studiosi è quella che i signori di Pinzano discendessero dallo stesso ceppo dinastico dei nobili di Ragogna, feudatari liberi che appartenevano ai dichi di Carinzia della casa degli Eppestein. Successivamente, per eredità, sarebbe poi passato al marchese di Stiria. La prima attestazione dei signori di Pinzano risale al 1164, quando Mainardo e Gualtiero di Pinzano formarono, come ministeriali della Chiesa Aquileiese, un atto del Patriarca Volrico. I nobili di Pinzano si trovavano, quindi, ad essere legati non solo al Duca di Carinzia (nel 1122) e, poi, del marchese di Stiria ma anche al Patriarca del quale erano feudatari con obbligo di abitanza del castello nonchè di difesa e servizio nell’esercito Patriarcale, dovendo fornire un certo numero di balestre e di elmi. In cambio avevano un seggio nel parlamento dello stato patriarcale.
È possibile quindi che la famiglia di Pinzano fosse imparentata strettamente anche con quella di Ragogna, tale famiglia infatti era predisposta a dividersi in vari rami prendendo possesso dei vari castelli, come accadde ad esempio per quello di Toppo. Nonostante fossero divisi in rami, molti rapporti intrattennero ugualmente tra di loro: nel 1296 Olvino di Ragogna diede a Florido e Federico di Pinzano tutti i feudi ricevuti dai Duchi d’Austria ed ancora nel 1344, i Pinzano, scacciati dal patriarca Bertrando dal loro castello, ritornarono a Ragogna prendendone nuovamente possesso.
pinzanoFatto storico molto cruento in cui compaiono i Pinzano risale al 1272, in quest’anno Federico di Pinzano si era impadronito della reggenza del patriarcato, a seguito della morte di Gregorio da Montelongo; Federico, uomo torbido e violento, col favore dei Prata, Porcia e Villalta, riesce ad entrare il 23 febbraio dello stesso anno a Cividale e qui compie i più crudeli omicidi: decapita Carluccio di Gaiano e Girardo di Prata, brucia Sofia di Fioretta. Inizia la sua furia violenta senza che nessuno lo fermi, ed anzi, incitato dal conte di Gorizia e dai suoi consanguinei di Ragogna. Nessuno lo ferma, ma anzi, nel 1275 il nuovo patriarca Raimondo della Torre lo infeuda anche di Castelnuovo. Lo perdette però nel 1288 a seguito dei contrasti con i Momiano, ministeriali del conte di Gorizia che non vedeva di buon occhio questa espansione politica.
Nel 1293, Francesco e il fratello Antonio da Pinzano acquistarono da Odorico di Morante da Ragogna tutte le spettanze nel territorio di Pinzano.
Nei primi decenni del XIV secolo l’alleanza dei Pinzano con il Patriarca andò lentamente disgregandosi a causa del diverso schieramento di alcuni parenti. Ci furono inoltre fatti di banditismo contro i mercanti che passavano il guado e varie lotte fra feudatari che reclamavano la loro autonomia dal Patriarca.
I Pinzano nel 1343 dovevano essere molto divisi, in ben cinque rami; tre di questi rami decisero di sterminare i rami rimanenti e compirono i loro omicidi, il Parlamento del Friuli però non rimase a guardare e mise al bando i Pinzano proclamandoli decaduti dal feudo. Rapidamente radunarono un esercito capeggiato dal patriarca Bertrando, pose d’assedio il castello per ben 46 giorni. Conquistato il castello la signoria venne spartita tra gli espugnatori: Odorico di Strassoldo, Giovanni di San Daniele del casato di Varmo di Sopra ed Enrico di Buttrio.
Nel 1352 il feudo passò, insieme a Castelraimondo, ai Savorgnano, già possessori dei castelli di Osoppo e di Ragogna. i quali lo tennero fino alla caduta della Serenissima.
Con la caduta del Patriarcato, nel 1421, i Savorgnan per la loro precedente influenza politica, economica e militare divennero fiduciari della Serenissima e mantennero il dominio sul castello sino al periodo napoleonico. Antonio Savorgnan cedette il castello ad un veneziano, un certo Antonio Moro, e pochi decenni dopo il maniero non risultava più abitato e fu lasciato andare in rovina. Il terremoto del 1976, fece cadere le ultime strutture del palazzo.

Nell’ambito del Castello esisteva una piccola chiesa dedicata a San Niccolò, che precedette la Chiesa di San Martino Vescovo, e che andò in rovino con tutto il complesso.
La Chiesa di San Nicolò, che si trovava nella cinta del castello, era infatti più antica. Quando il castello e la chiesa di San Nicolò andarono in rovina e vennero smantellati, molti arredi sacri e molte opere d’arte furono trasferiti da San Nicolò alla chiesa di San Martino.
Una lapide proveniente da San Nicolò, con una data riconducibile all’XI secolo, fino al sisma del 1976 si trovava sull’architrave della porta laterale sinistra della chiesa di San Martino ed aveva portato a ritenere che quest’ultima risalisse a tale epoca. Per altri autori invece, considerato che il nucleo abitativo di Pinzano aveva dimensioni che non avrebbero giustificato l’esistenza di una seconda chiesa di una certa dimensione oltre a quella già presente nella cerchia del castello, la più antica chiesa di San Martino venne costruita solo nel XV secolo.
Quello che è certo è che tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo Pinzano, divenuta nel frattempo feudo dei Savorgnan, vide un notevole aumento della ricchezza locale e della popolazione il che rese necessaria una chiesa di una certa dimensione all’interno dell’abitato.
Nella navata sinistra si vede un altare con un gruppo ligneo formato dalle figure della Madonna addolorata, di San Giovanni e delle due Marie al di sotto di un Crocifisso. Quest’ultimo è attribuito al bellunese Andrea Brustolon, noto scultore ed incisore che operò in varie località del Veneto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, le altre figure sono ritenute della sua scuola. Sempre nella navata sinistra all’interno di una cornice in legno intagliata e dipinta, vi è un dipinto con la Madonna in trono con il bambino e Santi di autore di ambito veneto del XVI secolo. Queste opere provengono dalla scomparsa chiesa di San Nicolò in castello.

In località Pontaiba di Pinzano sono state raccolte una cuspide di freccia in selce foliata e peduncolata ed altre schegge di lavorazione, materiale sporadico di epoca eneolitica, oggi conservato presso la raccolta archeologica di Villa Savorgnan.
pinzanoPresso il castello di Pinzano, sono stati individuati dei ritrovamenti sporadici di epoca romana (I sec. d.C.) e di epoca medioevale; in prossimità del borgo medioevale sono stati rinvenuti alcuni frammenti di anfora di produzione italica (un’ansa, un collo e un tappo I sec. a.C. e I sec. d.C.) embrici e coppi.
Da un piccolo saggio eseguito su un pianoro sovrastante, è emersa la base di un muro in ciottoli, con inclusi laterizi romani; alla base sono stati raccolti uno spillo con bulbetto in bronzo, e un probabile ferma capelli del XV sec.
Sempre in un vano all’interno del borgo, sono stati raccolti orli di olle e di catini in ceramica di impasto grezzo del XI-XIII sec., ceramica graffita e maiolica berettina rinascimentale (XV sec.), vetri madreperlati di produzione veneziana, proiettili, chiodi e altri materiali ferrosi.
Anche in paese sono stati rinvenuti reperti interessanti, quali laterizi, frammenti di macina, un’urna cineraria in pietra e frammenti di ceramica d’epoca romana. Si può ipotizzare che l’area sia stata interessata da un insediamento di una villa rustica.
In località Borgo Ampiano negli anni ’70 presso un terreno denominato “cjamp dal predi” vennero alla luce reperti di una necropoli romana del I – II sec. d.C.: balsamari in pietra, un anello con corniola raffigurante Nettuno, vaghi di collana in pasta vitrea, assi di bronzo, una lucerna, chiodi e una roncola in ferro.
pinzanoTre tombe erano del tipo a cassa costituita da embrici di copertura.

Fonte: www.comune.pinzanoaltagliamento.pn.it

Vedi anche: https://www.ecomuseolisaganis.it/it/c/2qw5ycp/castello_di_pinzano_al_ta.html

Bibliografia:
– Miotti T. 1980, pp. 225-234.
http://www.pinzanoaltagliamento.info/castello-savorgnan
– A. M. BULFON, Una chiesa scomparsa dalla memoria: S. Nicolò in Castello a Pinzano, in «Il Barbacian», 30 (1993), n. 2, pp. 9-12.
– A.M. BULFON, Edifici di culto nell’ambito del castello di Pinzano, in Pinzano storia del feudo e del castello, Spilimbergo, Comune di Pinzano al Tagliamento, 1994, pp. 92-108;
– A. M. BULFON, Le opere d’arte della chiesa di San Nicolò, in Pinzano storia del feudo e del castello, Spilimbergo, Comune di Pinzano al Tagliamento, 1994, pp. 109-115;
– A. M. BULFON, Le leggende sorte intorno al Castello di Pinzano, in Pinzano storia del feudo e del castello, Spilimbergo, Comune di Pinzano al Tagliamento, 1994, pp. 117-130;
– A. M. BULFON, Appendice documentaria, in Pinzano storia del feudo e del castello, Spilimbergo, Comune di Pinzano al Tagliamento, 1994, pp. 143-148.
– A. M. BULFON, Storia del castello di Pinzano, Itinerari della scuola d’ambiente, Comune di Pinzano al Tagliamento, Sequals (PN), 2001, pp. 29.

pinzanoInfo:
Via XX Settembre, 33094 Pinzano al Tagliamento PN
Apertura: Sempre visitabile
Tel. 0432950005

Viabilità
Arrivando da Spilimbergo, al centro di Pinzano, prendere la strada a sinistra per la frazione di Costa Beorchia fino alla selletta del colle. Qui proseguire a piedi per la strada sterrata sulla destra che porta al castello (m. 280 slm).

Autori: William Sambo e Feliciano Della Mora

Vedi anche: https://www.facebook.com/Telefriuli/videos/355254055794607

Dipinto di Raffaello De Gottardo (https://www.ilfotomatico.com/pordenone-castelli-libro/)

 

 

 

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza