Nonostante alcuni studiosi lo facciano risalire al X-XI secolo, le prime notizie documentate relative al castello di Castellerio si riscontrano solamente alla prima metà del XIII secolo. Molto è stato scritto su questo maniero; tuttavia, l’area non è mai stata oggetto di un accurato ed attento lavoro di scavo ed analisi.
La storia “ufficiale” del castello si conclude nel 1352, quando i signori di Castellerio vennero dichiarati ribelli dal patriarca ed accusati, tra l’altro, di aver partecipato (indirettamente) all’assassinio di Bertrando di San Genesio avvenuto domenica 6 giugno 1350 nei pressi di San Giorgio della Richinvelda.
Fu proprio nel 1352 che gli udinesi, assieme ai “tolmezzini” e su ordine del patriarca Nicolò di Lussemburgo, assediarono massicciamente la fortezza, riuscendo poi a conquistarla.
“Domenica di passione, 25 marzo. A Simone di Castellero venne tronco il capo, e le pietre di quel castello furono condotte a Udine, a vantaggio di questa città”, “onde non vi restasse vestigia”.
Da un interessante documento relativo alla nobile famiglia degli Ettorei (proprietaria di numerosi beni in Branco), depositato presso la Biblioteca Civica di Udine, si legge tra l’altro che “la Casa Ettorea, oltre l’innata sua antichissima Nobiltà, ha anco avuto raguardevoli Giurisdizioni, mentre fino agli anni 1470 aveva la Giurisdizione del Castello di Castelliero e delle ville annesse al med.mo, negl’autentici di quel tempo si lege, che Girolamo Ettoreo metteva li Degani in detti luoghi […], e così pure i suoi figlioli e discendenti che nominavano li beni di Casa Ettorea in quelle ville finora possesse dalla medesima”.
Nel XIII secolo il ramo principale dei Castellerio pare iniziare con Corrado, affiancato, fino alla prima metà del Trecento, dalle discendenze dei suoi fratelli (non in buone relazioni tra loro) Artuico, Enrico, Nascimpace e Ottone, tutti e quanti legati in qualche modo alle vicende del piccolo maniero. Quest’ultimo aveva dunque numerosi proprietari, spesso – come ricordano le cronache del tempo – in pessimi rapporti tra loro.
È da ritenere pertanto che la distruzione del castello, datata 1352, fosse parziale, ossia limitata solamente alla proprietà di quel ramo dei Castellerio coinvolto nell’omicidio del patriarca Bertrando, tant’è vero che nei successivi atti notarili risulta che diversi membri del casato continuavano a risiedere a Castellerio.
Circa il rapporto Castellerio-Ettorei, risulta che Maddalena Ettorea (figlia di Ettore, notaio e capitano di Udine nel 1354-55) sposò nella seconda metà del Quattrocento, in prime nozze, Manfredo di Castellerio, forse l’ultimo membro del suo casato. Essendo rimasta vedova relativamente giovane (e senza discendenti), ereditò, pare, buona parte della sostanza dei Castellerio (forse anche il castello), e nel 1422 testò a favore del nipote Odorico Ettoreo. Da ricordare che quest’ultimo, nel 1431, venne in parte beneficiato dal testamento di Gertrude di Carlevario de Uccellis, vedova di Morando di Castellerio. Odorico non ebbe figli, e i suoi beni sembrano essere passati a un altro ramo degli Ettorei, e precisamente a Girolamo, forse nipote di Odorico.
I particolari della distruzione finale del maniero sono sconosciuti e appartengono a un mistero tuttora irrisolto. È da ritenere che sia stato distrutto nel corso di una delle numerose incursioni turche avvenute in Friul nella seconda metà del XV secolo (probabilmente quella del novembre 1477, che devastò molti paesi della zona), tant’è vero che i nobili Pontoni, nuovi proprietari dell’area, nel 1480 non ne fanno più menzione.
L’ultima notizia certa del castello, ormai in rovina, risale alla seconda metà del XVIII secolo. L’8 luglio 1763, infatti, si accenna a “un pezzo di terra, siva un loco ora il castello già in pustota posto nelle pertinenze della Villa di Castelliero”.
Alcune testimonianze orali, infine, ci ricordano l’esistenza di alcuni ruderi di mura presenti fino alla seconda metà del secolo scorso, e localizzati sul lato settentrionale del poggio ove sorgeva il maniero, ovvero a nord dell’attuale Villa Colombatti.

Autore: Silvia Venturini, dal Bollettino della Società Friulana di Archeologia Anno XIII n. 1 del 2009

Vedi anche: L Quarina, Castellieri e tombe a tumulo in prov di Udine, in “Ce Fastu” Bollettino della S.F.F., Anno XIX – n. 1 – 2 Aprile 1943.

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza