La chiesetta denominata “Madonna della Fradese” si trova nella frazione di Grizzo, costeggiata dalla strada provinciale che da Caneva arriva a Montereale Valcellina. La chiesetta, che porta anche la denominazione di Sant’Anna, dipende dalla Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo.
A causa del sisma del 1976 la chiesetta subì importanti danni e furono quindi realizzati alcuni interventi di consolidamento e ristrutturazione, completati nel 1979. Prima del restauro, la costruzione era datata al tardo Seicento. Durante il recente restauro la rimozione degli intonaci ha messo in luce le varie trasformazioni subite dall’edificio ed un affresco, elementi che hanno portato a rivederne la datazione.
Il lacerto di affresco ritrovato sulla parete sinistra della navata raffigura due santi vescovi e un santo abate. Alcuni vi hanno individuato tre dei quattro dottori della Chiesa, tuttavia data la frammentarietà dell’affresco e considerato che le tre figure sembrano solo l’avanzo di una decorazione più estesa, l’individuazione non è certa. Le tre figure sono presentate in alterna posizione, frontale e di leggero tre-quarti, con una rigorosa struttura del disegno, colori densi e vesti arcaiche. I volti hanno guance paffute, incarnato roseo, naso schiacciato, bocca stretta, occhi ad amigdala e capigliatura mossa, elementi che richiamano in parte certe opere provinciali di influsso emiliano. L’affresco è stato datato al sesto-settimo decennio del Trecento.
La chiesa risale quindi almeno alla seconda metà del XIV secolo ma alcuni ritengono che l’edificio originario risalga al XII secolo. Sulla facciata sono state individuate le tracce della chiesa del XIV secolo che aveva probabilmente pianta rettangolare, tetto basso a due falde con travi in legno e copertura in cotto, facciata con porta di ingresso e campaniletto a vela.
A causa della distruzione nel 1548 dell’Archivio pievano di Montereale, dovuta ad un incendio, è problematico ricostruire la storia dell’edificio. Dal 1498 è attestata l’esistenza di una confraternita, nota come Fradese, le cui norme statutarie, del 1576 e quella successiva del 1644, fanno riferimento alla “Madonna di settembre” (8 settembre), data riferibile alla Natività della Vergine. Sia la chiesa, sia la confraternita di Santa Maria, sono indicate nei documenti come “Fradese”.
Nel codice Iuta Episcopatus Concordiensi, conosciuto anche come Liber censualis Episcopatus concordiensis, in cui sono elencate le proprietà e rendite del vescovo di Concordia, è previsto che la chiesa, l’ospizio e la confraternita in “ville Montis Regalis”, erano tenuti a portare ogni anno al vescovo di Concordia due libbre di pepe, come segno di sudditanza spirituale.
Tale nota non si riferisce espressamente alla chiesa di Grizzo, mentre cita chiaramente l’esistenza a Montereale di un ospizio, la cui presenza era certamente legata al vicino guado sul fiume Cellina, lungo la strada che collegava il Veneto orientale ai paesi d’oltralpe. Non è ad oggi possibile stabilire con certezza se ci fosse un legame o una vicinanza fisica tra l’ospizio e la chiesa della Fradese, anche se alcuni individuano la collocazione dell’ospizio nella vicina area della Cjasa Brusada (vedi scheda relativa).
La più antica documentazione scritta che attesta l’esistenza della “fradaia de Grizo” risaIe all’inventario dei cespiti della diocesi, compilato nel 1489, in cui è riportato che la «gliesia de Grizo» e la «fradaia de Grizo», dovevano al vescovo di Concordia una libbra di pepe a testa.
La storia della confraternita è strettamente legata anche a quella della parrocchia di San Bartolomeo apostolo a Grizzo (la cui chiesa è attestata già nel 1375), staccatasi dalla pieve di Montereale nel 1584 e trasformatasi da cappella dipendente dalla pieve in parrocchia.
Lo statuto che regolava la vita della confraternita, prevedeva che i redditi derivanti alla stessa a vario titolo fossero utilizzati anche per la manutenzione della chiesa di Santa Maria, la sua illuminazione e la preparazione in occasione delle festività liturgiche. Titolare di tutti i redditi era la confraternita, in quanto la chiesa di Santa Maria riscuoteva direttamente solo le elemosine, come risulta dalle annotazioni riferite ad una visita apostolica. L’associazione, verso la metà del XVIII secolo, giunse a contare più di 400 membri. La confraternita si operò da ultimo per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, sempre a Grizzo, completata nel 1800, ed operò fino alla soppressione napoleonica, all’inizio dell’Ottocento.
E’ possibile ricostruire solo a grandi linee la storia più recente della chiesa della Fradese di cui si sa che subì danni durante l’incursione dei turchi dell’ottobre 1499 durante la quale il paese registrò, oltre a un numero altissimo di vittime anche danni e saccheggi nelle chiese e la distruzione di interi villaggi. A Grizzo vennero incendiate anche alcune case collocate vicino alla Fradese, forse in parte utilizzate per l’ospizio dei pellegrini.
All’inizio del 1600 l’edificio di culto venne sopraelevato fino all’altezza attuale ed ingrandito con la costruzione del presbiterio quadrato e, sul lato della strada principale, la sacrestia. E’ in questa fase che probabilmente gli affreschi presenti vennero ricoperti da intonaci. La sopraelevazione comportò anche la realizzazione di nuove finestre sull’aula e nel presbiterio. Nel tardo 600 la chiesetta venne arricchita dal controsoffitto affrescato. Documenti della Vicinia del Comune di Grizzo citano l’esistenza di un cimitero nelle vicinanze della chiesa.
Sostanzialmente la chiesa visibile oggi è quella del Seicento. La facciata principale è caratterizzata da una bifora campanaria, dalla porta d’ingresso definita da un riquadro in pietra e da una soprastante finestra semicircolare (riportata in luce dai recenti lavori di restauro). Sul lato sinistro vi è un avancorpo rettangolare absidato per una cappella e un secondo adibito a sacrestia (che sostituì quella precedente sul lato della strada, demolita per motivi di viabilità). Sul lato destro si aprono una seconda porta, due finestre alte rettangolari ed una più piccola con sovrastante lunetta. La muratura portante della chiesa è in sassi, messi a vista dai recenti restauri.
All’interno la chiesa si presenta ad aula rettangolare, con soffitto piano, presbiterio quadrato con volta a crociera ed arco a tutto sesto, con nella cappella laterale sinistra l’altare dedicato alla Madonna, in stile gotico recente, con la statua lignea dipinta della Madonna con Bambino seduta su un trono dorato, realizzata nel 1897 da Giovanni Alzetta. La porta d’ingresso della chiesa venne in tale occasione allargata per permettere l’uscita della grande statua durante le processioni.
L’altare maggiore è in marmo del seicento, con pala della Natività della Vergine Maria dipinta da Giacomo Alborelli (1550-1630), insieme ai santi Sebastiano, Carlo Borromeo e Francesco con il lupo, i primi due quali protettori contro la peste e le epidemie e il terzo per memoria di una invasione di lupi che aveva afflitto Grizzo e i paesi limitrofi, causando danni e vittime.
Il soffitto della navata principale è decorato con tre scene a fresco di Giuseppe Buzzi (1683-1769) con la Presentazione di Maria al tempio, lo Sposalizio e l’Assunzione di Maria.
Il pavimento del presbiterio è costituito da lastre quadrate di pietra poste a scacchiera a 45 gradi, mentre l’aula è in piastrelle di cotto di recente formazione.

Fonti:
– Castenetto Roberto. La Pieve, la Parrocchia e la Confraternita. Note storiche sulla Fradese di Grizzo. In Goi Paolo (a cura di) La “Fradese” di Grizzo la chiesa e la confraternita. Parrocchia di San Bartolomeo apostolo Grizzo. Edizioni GEAPprint 2001.
– De Vitt Flavia recensione del libro Roberto Castenetto – Paolo Gai – Egidio Roveredo, La “Fradese” di Grizzo. La chiesa e La confraternita, a cura di Paolo Gai, Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di Grizzo – GEAPrint, Grizzo-Fiume Veneto 2001 in Memorie storiche forogiuliesi / diretta da A. Battistella, R. Della Torre, G. Fogolari, P.S. Leicht e L. Suttina 2001, 81, ; p. 339-342
– Goi Paolo. L’arte nella Fradese in Goi Paolo (a cura di) La “Fradese” di Grizzo la chiesa e la confraternita. Parrocchia di San Bartolomeo apostolo Grizzo. Edizioni GEAPprint 2001.
– Guida a Montereale Valcellina (visibile nel sito del Comune di Montereale Valcellina al link http://www.comune.monterealevalcellina.pn.it/fileadmin/user_monterealevalcellina/avvisi/SEZIONE_TURISMO/Guida_Montereale_Valcellina_interno.pdf
– Marchetti Giuseppe (a cura di Gian Carlo Menis). Le chiesette votive del Friuli. Società Filologica Friulana. Arti Grafiche Friulane, Udine riedizione 1990
– Roveredo Egidio. Nota sull’architettura e il restauro. In Goi Paolo (a cura di) La “Fradese” di Grizzo la chiesa e la confraternita. Parrocchia di San Bartolomeo apostolo Grizzo. Edizioni GEAPprint 2001.
– Sito Chiese Italiane: http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=65604

Data ultima verifica: 21 giugno 2020

Info:
Largo Manin, Grizzo, 33086 Montereale Valcellina PN
L’edificio si trova a nord della frazione di Grizzo, lungo la strada provinciale n° 29 Pedemontana Occidentale che da Caneva arriva a Montereale Valcellina.

Autore: Marina Celegon

Galleria immagini: Marina Celegon.

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza