La Grotta è visitabile e raggiungibile in tre minuti dalla strada Monrupino-Fernetti. Questa cavità si apre a fianco del sentiero che da Villa Opicina porta al Monte Orsario e si sviluppa in parte sotto il sentiero stesso.

Archeologia – Scavo 1925 Raffaello Battaglia
Materiali ceramici: recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto passante a collo verticale, in taluni casi a orlo estroflesso; 1 ciotola/tazza a profilo inflesso schiacciato e ansa a nastro con lati concavi impostata fra orlo e spalla; 1 presa a linguetta;
materiali litici: “un ciottolo naturale di calcare patinato”
Bibliografia: Betic 2006-07; Battaglia 1927
Depositi materiale: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell’Universita’ di Padova

Archeologia – Scavo 1959-62 Franco Legnani, Francesco Stradi – periodo preistorico mesolitico
Materiali litici: “industria litica composta prevalentemente da piccoli grattatoi su calotta e da raschiatoi, presenti alcune schegge con intaccatura ed una lametta a dorso abbattuto”
materiali paleontologici: “resti di cervo, capriolo, cinghiale, tasso, micro mammiferi e numerose chiocciole. Scarsi resti di molluschi marini, presenti tre esemplari, perforati intenzionalmente, di columbella rustica”
Il livello mesolitico non sarebbe stato ulteriormente indagato nelle successive campagne di scavo (1963-65): l’unica documentazione – anche grafica (Legnani, Stradi 1963, p. 37, fig. 4) – rimane, quindi, quella edita da Legnani e Stradi.
Bibliografia: Legnani, Stradi 1963

Gli scavi effettuati negli anni 1959-1961 da F. Legnani e F. Stradi della Società Alpina delle Giulie misero in luce una sequenza stratigrafica che, pur essendo stata oggetto di critiche, è importante perchè documenta, apparentemente senza cesure di rilievo, gli sviluppi locali soprattutto fino alla tarda preistoria.

Archeologia – Scavo 1959-65 Commissione Grotte “E. Boegan” . periodo preistorico – protostorico – fino all’età del ferro.
Materiali ceramici: recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta con orlo semplice, con decorazione incisa anche complessa e talora anche con tacche sull’orlo; recipiente probabilmente profondo a pareti cilindriche; recipienti profondi con orlo estroflesso; boccale a corpo convesso decorato con costolature verticali parallele che partono dall’orlo, attacchi di ansa a nastro; bicchiere a pareti verticali; numerose scodelle a profilo troncoconico/convesso, scodelle a profilo convesso con orlo distinto con decorazione complessa a graffito, scodelle aperta a pareti concave; piatti carenati; grandi scodelle carenate; 1 piede di rhyton; altri recipienti; prese e anse: numerose bugne tondeggianti, singole e doppie, bugne forate, anse a nastro; numerosi fondi su piede cavo e alcuni piani; frammenti decorati; tazze a profilo inflesso; scodella a bocca quadrata e frammenti di orlo di un secondo recipiente a bocca quadrata ma di forma non determinabile;
recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto passante a collo verticale; recipienti profondi con orlo estroflesso; anse: a nastro, fondo piano leggermente incavato con tracce di impressioni/spalmature sulla parete; fusaiola piatta;
ansa a nastro fra collo e spalla; coppa su piede “tipo Lubiana”; frammenti di vasi diversi, di dimensioni molto ridotte con decorazione complessa resa con varie tecniche (rotella?, punzone, impressioni);
recipienti profondi con orlo estroflesso; boccali; altri recipienti: ollette; anse e prese: a nastro, ad anello, varie prese ellittiche, bugne coniche non forate;
fondi piani; frammenti decorati;
recipiente profondo a collo con ansa a nastro fra collo e spalla; tazze a profilo inflesso schiacciato e ansa a nastro con lati concavi impostata fra orlo e spalla; scodelle/scodelloni: vari esemplari a profilo per lo più emisferico, taluni con presa digitata;
boccali: in 2 casi a parete pressoché cilindrica e in 1 leggermente inflessa; tazze, fra cui 2 a profilo circa emisferico e orlo/collo distinto svasato e 1 a profilo troncoconico con orlo a T; scodelle di varia tipologia, con forme passanti da scodelle/scodelloni a ciotole; 1 frammento decorato con fascia incisa a zig-zag
recipienti con ansa subcutanea alla massima espansione, a profilo convesso/inflesso, a profilo circa biconico decorato a scanalature verticali;
Materiali litici: 1 bulino, 5 grattatoi, 2 becco, 3 raschiatoi, 32 lamelle e lame ritoccate, 5 schegge: tutti i manufatti sono in selce non locale; 1 punta peduncolata foliata, tutti i manufatti sono in selce non locale
Materiali in osso/corno: 9 punteruoli su osso.
Bibliografia Gilli, Montagnari Kokelj 1992
Depositi materiale: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia

Una revisione critica dei materiali, seguita dalla pubblicazione di tutti quelli da strato, ha messo a fuoco le componenti tipologico-culturali principali. Tutti i tipi che attualmente si ritiene costituiscano l’associazione di base del “Neolitico dei Vasi a Coppa” sono ben rappresentati ai Ciclami: recipienti profondi a bocca ristretta su piede (=vasi a coppa), grandi scodelle carenate e, sebbene meno tipiche, scodelle a pareti tendenzialmente convesse, piatti troncoconici e vasi a quattro gambe (un esemplare). Mentre i primi presentano generiche affinità anche con vasi su piede noti in alcuni siti della Ceramica Impressa delle Marche e di alcuni gruppi del Neolitico antico dell’Italia settentrionale, gli stessi e gli altri tipi rimandano principalmente all’area dalmata della Cultura di Danilo.
Le datazioni radiometriche per questo aspetto del Neolitico locale, che probabilmente fu di durata relativamente lunga, sono ancora scarse: due vengono proprio dalla Grotta dei Ciclami, altri due da quella del Mitreo.
La situazione del tardo Neolitico e di parte dell’Eneolitico è ancora da definire, anche per la genericità di molti elementi diffusi non solo in ambito locale. Se la presenza di tre frammenti di vasi a bocca quadrata rimanda ad ambiti occidentali, è peraltro probabile che siano per ora sottovalitati contatti avvenuti sia con le regioni della costa adriatica orientale e dell’immediato entroterra con la Slovenia.
Fra tardo Eneolitico e Bronzo antico sono sicuramente le regioni più orientali ad offrire migliori termini di confronto. All’ambito culturale di Lubiana rinviano in particolare due esemplari di coppe su piede, decorate rispettivamente ad incisione e a cordicella, alcuni frammenti di vasi decorati, nonchè numerosi recipienti profondi a collo con o senza ansa a nastro imprtata fra collo e spalla. Recipienti abbastanza simili ma con orlo marcatamente svasato, ansa dall’orlo e decorazione a incisione sembrano rimandare piuttosto alla Cultura della Cetina (Croazia). Un esemplare di vaso biconico biansato troverebbe invece confronti puntuali nella Cultura di Gata-Wieselburg (Austria-Ungheria).
In base ai confronti tipologici esterni al Carso è possibile che fra questi reperti vi sia una leggera sfasatura cronologica: le coppe sarebbero più antiche, il vaso tipo Gata-Wieselburg forse di poco più recente rispetto agli altri recipienti inquadrabili nel Bronzo antico. Al Bronzo antico si datano probabilmente anche un paio di boccali e alcune anse a profilo angolato, che presentano una certa affinità con tipi poladiani, quindi con ambiti occidentali. L’unico dato di cronologia assoluta disponibile non sembra in disaccordo con l’analisi tipologica, sebbene forse sia un po’ alto. Alcuni esemplari di tutti questi tipi, ad eccezione del vaso tipo Gata-Wieselburg privo di indicazioni di provenienza, sono infatti presenti nello strato 4.
Dal Bronzo medio all’Età del ferro la ceramica, peraltro proporzionalmente meno abbondante di quella delle fasi precedenti, rientra nel repertorio tipico dei castellieri carsici.
Sfortunatamente scarsi sono i dati relativi all’industria, presente con alcuni strumenti di tipologia sia neolitica che più recente, e assenti quelli relativi ad eventuali resti di fauna.
I materiali sono conservati presso la Soprintendenza del FVG; una campionatura molto ridotta è visibile al Museo della Grotta Gigante.
E. Montagnari Kokelj
Bibliografia:
– AA.VV. VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA, Guide Archeologiche – Preistoria e protostoria in Italia – n. 7 – Grotta Grotta dei Ciclami (Monrupino – Ts), al XIII Congresso Int. Scienze Preistoriche e Protostoriche, Forlì 1996, Edizioni ABACO, pp. 291-297,

Periodo Storico: Preistoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza