Il castelliere si localizza su una delle vette del Monte Lanaro, compresa nella Riserva Naturale Regionale del Monte Lanaro, istituita nel 1996 con la legge regionale n. 42. L’altura, alla quale Carlo Marchesetti attribuì anche il toponimo di Aidovskigrad, è raggiungibile da una deviazione del sentiero n. 3; domina l’entroterra carsico e sovrasta con ripidi pendii la vallata slovena retrostante.
Lo studioso descrisse il sito con queste parole: “Esso è a doppia cinta rientrante e totalmente imboscato, ad eccezione dei ripiani circolari, assai bene conservati e larghi 6 a 10 metri. La cinta interna, della periferia di 140 metri, ha un vallo parzialmente conservato, alto 0.50 ad 1 metro e della larghezza di 3 a 4 metri. L’esterna che si annoda a questa in direzione di sud-est, scende alla falda del monte con un largo ripiano, e misura 300 metri di lunghezza, mancando però per buon tratto di vallo visibile. Essendo i ripiani ridotti a prato non vi si trovano alla superficie che pochissimi cocci. Uno scavo però praticatovi, ci diede tramezzo al terriccio nerissimo, grande copia di resti fittili, corna di cervo, ecc.”.
L’abitato venne dunque difeso da due cinte perimetrali, entrambe ben riconoscibili come macerie di pietrame: la sommità dell’altura fu delimitata da un vallo circolare, al quale venne addossato in corrispondenza del versante meridionale una ulteriore cinta di forma semicircolare, destinata a racchiudere un ampio pianoro. In quest’ultimo si localizza una dolina dove si apre la Grotta del Castelliere di Nivize, nota dal punto di vista archeologico già dalla fine dell’Ottocento: nel 1892 Alberto Puschi riportò la notizia della scoperta di uno scheletro e di due monete di bronzo della prima metà del III secolo d.C. (Puschi 1892, p. 267), mentre nel 1965 vi furono individuati i resti scheletrici di 20 individui, resti di fauna e materiale ceramico protostorico.
Al 1970 risale un’indagine di scavo, che ha consentito l’acquisizione di dati sulle modalità costruttive del circuito difensivo – del tipo a sacco – e sull’orizzonte cronologico del sito, ascrivibile al bronzo recente e finale, con una sporadica frequentazione anche nell’età del ferro.

Cronologia: Bronzo recente-Bronzo finale; età del ferro

Bibliografia:
Marchesetti 1903, p. 35; Moretti 1978, pp. 9-40; Preistoria del Caput Adriae 1983, pp. 121-122; Flego, Rupel 1993, pp. 123-128.

Fonte: http://www.simfvg.it

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
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