La villa fu fatta costruire dai fratelli Ascanio e Marzio Piccoli nel 1709 ed i lavori terminarono nel 1715. Essa passò in seguito alla famiglia di Brazzà. Dal 1956 appartiene alla famiglia Martinengo, che l’acquistarono assai mal ridotta ed utilizzata come deposito di granaglie. L’attuale proprietario, il conte Filippo, ha provveduto al restauro tra gli anni 1955-65, riportandola al suo antico aspetto e riarredandola in stile.
La villa Piccoli-Brazzà-Martinengo si presenta come un palazzo urbano, dalle forme venete, con il salone centrale passante e le stanze laterali. I soffitti del salone centrale sono decorati dal Sansovino. Conserva al suo interno l’Ara Cafarniae, un’urna molto antica e preziosa, probabilmente di origine etrusca, proveniente dagli scavi di Aquileia.
La villa si compone di un edificio padronale con annesso rustico, il cortile d’onore abbellito da un pozzo centrale e chiuso da un basso muro lungo il quale si sviluppa la peschiera.
La facciata al centro ha un portale, con sopra le tre finestre del piano nobile, al secondo piano tre aperture a serliana con sopra lo stemma della famiglia e terminante con il timpano sporgente tra due camini di foggia veneta.
Sul retro si estende un ampio parco, disegnato dal conte Ascanio Savorgnan di Brazzà ed in seguito modificato dal conte Detalmo, nel 1877. Sono presenti alcune statue romane provenienti dal castello di Colloredo di Monte Albano, recuperate dopo il terremoto del 1976. Recentemente nel parco sono venuti alla luce alcuni tratti di muro di epoca molto antica, probabilmente preromana.
È qui che si scoprono anche i resti di un tempietto corinzio di tre colonne, che in realtà sono due più una lesena, che poggia su una collina artificiale. Alla base c’è una grotta è stata realizzata con massi sovrapposti ed è articolata in più vani, su diverse altezze. La storia di questo singolare e prezioso sito si perde nel tempo, nessuno la conosce; il proprietario, che ha tentato di indagare sul tempietto, ha raccolto fino a oggi solo notizie frammentarie. La struttura è tutelata dal Ministero dei Beni Culturali.

Info:
Vi ha la sede l’azienda agricola Conti di Maniago ed un agriturismo. Sono a disposizione 10 camere e dal venerdì alla domenica è aperto il ristorante. Si può visitare l’azienda agricola con gli allevamenti previo appuntamento: Villa Piccoli-Martinengo e Azienda Agricola Conti di Maniago, Borgo Soleschiano n. 22; Telefono: 0432 754206.

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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