maniago

Vicinissima al Sepolcreto I, ne è stata però riconosciuta l’esistenza (su una superficie di circa 30×40 m2) solo tre anni dopo per il colore appena appena grigiastro del terreno: né pietre, né frammenti di tegola o ceramici, né altro che facesse pensare alla presenza di tantissimi resti di tombe a incinerazione.
Da anni in ogni caso di essa non c’è più traccia.
Dalla scoperta e dai primi preziosi rinvenimenti per anni poi, di aratura in aratura, questa necropoli è stato il luogo più frequentato dal nostro Gruppo e più di un centinaio sono i materiali rinvenuti – preziosi oggetti di ornamento personale, fibule (Nauheim, Aucissa, Kraftig profilierte, Rusiça), monete ecc. e… le caratteristiche borchiette in ferro – che fra l’altro ne attestano in modo del tutto puntuale una regolare continuità d’uso dalla metà del I sec. a.C. alla prima metà del III sec. d.C. (e con maggior precisione forse il 235 d. C.).

Bibliografia:
– I. Ahumada Silva – A. Testa ( a cura di), L’Antiquarium di Tesis di Vivaro, Maniago (PN), 1991
– P. EGIDI, Ricerche archeologiche-topografiche nel territorio fra i torrenti Meduna e Cellina, Vivaro (PN), 1994
– A. D’AGNOLO-E.DUSSO-P.TOMMASINI-A.BIANCAT, Riva de Barés e dintorni. Testimonianze archeologiche di Aviano, Marsure e Giais, Vivaro (PN), 2006
– A.D’AGNOLO-E.DUSSO, Gli antichi luoghi del Molinat, la campagna Ventunis e il mito della città scomparsa nel maniaghese, Vivaro (PN), 2012

Info:
da “Le principali evidenze funerarie (II sec. a.C. – VI sec d.C.) ritrovate dal Gruppo Archeologico Cellina Meduna” a cura di A. D’Agnolo, S. De Paoli, P. Tommasini, E. Dusso
info@archeocellinameduna.org

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza