majano

                Il complesso dell’Hospitale

Situata nel centro abitato, la chiesa è circondata da un muro che un tempo racchiudeva il cimitero. Entro il recinto in ciottoli c’è un edificio a due piani (sec. XIII) individuato come ospedale di San Giovanni della Commenda e sorto per una donazione di Artuico di Varmo, per assicurare assistenza e protezione a pellegrini e viandanti.

L’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano è stato fondato alla fine del XII sec. dai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (poi Cavalieri di Malta) nel periodo delle crociate, come risulta dalla pergamena istitutiva originale, del 1199, del “Portis”, conservato nella Biblioteca Comunale di Udine.
Il sito era una tappa fondamentale della “Via del Tagliamento” o “Via Crescentia” o Via d’ Allemagna, per i viandanti provenienti dal nord, diretti a Venezia o ai porti sull’Adriatico di Latisana e di Concordia. Rispetto alla Via Julia Augusta, che collegava Aquileia con il Norico (passando per Zuglio) e con la Pannonia (via Canal del Ferro), e alla Concordia-Norico che collegava Artegna (ad Silanos) Buja, Fagagna e Codroipo, con possibilità di deviazione al guado di S. Odorico, attraverso la Via Cividina, la “Via del Tagliamento” si stacca dalla cosiddetta Julia Augusta presso Ospedaletto e, attraverso Osoppo, San Tomaso di Majano, San Daniele, giunge rapidamente al Tagliamento (con possibilità di attraversamento a Ragogna, a San Odorico o Codroipo) e diventa via preferenziale per Venezia, o per altri porti sull’Adriatico (ad esempio via Concordia), oppure verso sud, attraverso Varmo e Ronchis, per giungere al porto di Latisana.

majanoDa un arco aperto in un alto muro si accede ad un cortile, intorno al quale si sviluppa un ampio complesso agricolo incorporante l’ospedale; questo, risalente al sec. XIII ma successivamente trasformato, è aperto nel lato sud, da un loggiato su due piani.
La chiesa di San Giovanni con il terremoto del 1976 ha subito notevoli danni, ma i successivi interventi di restauro hanno riportato in luce affreschi interni trecenteschi, i più antichi del Friuli di cui si conosca l’autore, Nicolutto da Gemona.
La chiesa di impostazione romanica ha pianta rettangolare con abside semicircolare rivolta ad oriente: costruita con pietre squadrate, la facciata a capanna in pietra presenta una bifora campanaria (sec. XVI). All’esterno è visibile un affresco raffigurante San Cristoforo e i Santi Giovani, Giacomo e Nicolò (sec. XIII). La chiesa possiede tre altari in legno di cui uno risalente al 1500 con sei statue.
L’edificio è ad aula rettangolare, orientato, su terrazzamento; retrostante è il corpo a pianta rettangolare di volumetria inferiore con tetto a tre falde contenente l’abside semicircolare e la sacrestia con finestra rettangolare in asse.
La struttura in pietre squadrate e pietrame è stata messa a vista dal restauro postterremoto. Ingresso secondario a meridione. Annesso al complesso, a settentrione, l’antico romitorio dell’Ordine di Malta, oggi adibito a sede culturale.
Prospetto a capanna con bifora impostata sulla sommità e portale a tutto sesto con cornice in pietra modanata. L’interno, dal pavimento a quota inferiore, ha soffitto a vista con capriate e orditura secondaria lignea. Alle pareti lacerti di affreschi staccati e in situ.
Nella fiancata meridionale tre piccole monofore strombate ad arco e una più grande in prossimità del presbiterio. L’abside del presbiterio dalla calotta a semicupola, un tempo interamente affrescata, alla medesima quota dell’aula, prospetta tramite l’arco a tutto sesto. Ai lati dell’altare i due ingressi alla retrostante sacrestia. Pavimentazione rifatta in piastrelle rettangolari di cotto disposte trasversali al prospetto principale.

       L’ara romana con la dedica.

All’interno c’è un’ara romana (I sec. d.C.) dedicata a Sallustia Minnide, usata come acquasantiera (vedi allegato: MAJANO, ara sepolcrale romana).
Trattasi di un’iscrizione singolare sia per il testo sia per la decorazione. E’ un-ara ossuario in calcare di Aurisina attualmente collocata all’interno della Chiesa (vedi descrizione nell’allegato: L_Cigaina_L_Gobbato_Aspetti_archeologici…).

Sul lato destro c’è un affresco di scuola vitalesca del seolo XIV (1348 c.) che rappresenta la Madonna della Misericordia firmato da Nicolutto, figlio di Giacomo da Gemona. Uno stemma dipinto (1561) ricorda i priori Garzano e Lippomano e il locatore Nussi.

Fonte: https://hospitalesangiovanni.wordpress.com/

Info: Piazza S. Giovanni, 11, 33030 San Tomaso, Majano UD

Gli affreschi all’esterno della Chiesa.

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza