Nell’ampia zona verde che separa Sabbiadoro da Pineta (oggi proprietà GETUR, in strada senza nome perpendicolare al viale Centrale, nei pressi dell’ingresso alla sede di Getur), negli anni 1965-1966 è stata ricostruita la Chiesa di Santa Maria, traslata dalla vicina località di Bevazzana, dove originariamente sorgeva sulla riva sinistra del Tagliamento. L’intervento ha permesso di salvare l’edificio, che stava per essere spazzato via dalla rovinosa piena del fiume.
Questo ha però comportato per la popolazione locale una considerevole perdita della propria storia e il criterio del ripristino stilistico (per recuperare l’aspetto orinario medievale) ha sollevato qualche perplessità tra gli addetti ai lavori.
La chiesetta sorgeva sul luogo di un preesistente oratorio paleocristiano o altomedievale, di cui è stato rinvenuto durante lo smontaggio, l’antico altare in pietra. Per secoli essa costituì un punto di riferimento religioso sia per i pochi abitanti della zona sia per quanti, pellegrini, mercanti, soldati e fuggiaschi, attraversavano il Tagliamento.
La leggenda vuole che durante lo Scisma d’Occidente, vi trovasse riparo anche Papa Gregorio XII, che forse, nel 1409, in fuga da Cividale del Friuli, proprio in queste zone s’imbarcò per trovare riparo nei domini del suo protettore, Ladislao Re di Napoli, in Puglia.
Nell’abside, costruita utilizzando la muratura originaria sezionata in blocchi, sono stati ricollati gli affreschi absidali, preventivamente staccati e posti su pannelli. Essi non sono nè firmati nè documentati, ma studi recenti li collocano attorno al 1470, opera probabilmente di un anonimo artista attivo pochi anni dopo anche a San Daniele del Friuli. Tali affreschi rappresentano un vero e proprio percorso di lode alla figura mariana.

(informazioni tratte da “Le chiese di Lignano”, testi di Stefania Miotto, a cura della Deputazione di Storia Patria per il Friuli, Udine, 2007; http://www.storiapatriafriuli.it)

Info:
Don Angelo Fabris, Parco San Giovanni Bosco n° 35 – 33054 – Lignano Sabbiadoro (UD)
Tel./Fax 0431 71279 – e-mail: angelofabris@virgilio.it

Studio della vecchia chiesa esistente a Bevazzana (Latisana), a cura di Eugenio Marin, vedi: Alle_origini_della_Lignano_sacra._Note

BEVAZZANA, Frammento con Medusa. Reimpiego.
Un frammento in marmo con protome di Medusa è fissato al muro esterno (sud) dell’unica vecchia abitazione (ristrutturata) adiacente al sito dove sorgeva la chiesetta di S. Maria di Bevazzana (Latisana) traslata a Lignano nel 1965-1966. Fu scoperto nel 1990 durante una ricognizione nel sito corrispondente alla chiesetta.
E’ visibile la parte inferiore del viso fino al naso, la bocca è leggermente socchiusa e sotto il mento si notano due serpentelli annodati.
Stilisticamente la Medusa presenta un viso meno arrotondato dei tipi comunemente riprodotti su cammei o monete e le ciocche dei capelli sono meno ricche e corpose e più stilizzate.
Secondo Anzolin – Bivi – Frisoni il confronto più puntuale sembra essere quello con la Medusa che decora la corazza del c.d. navarca di Cavenzano, esposto al Museo Archeologico di Aquileia. Il frammento di Bevazzana, per gli stessi autori, faceva parte di un elemento di decorazione architettonica, mentre, secondo Prenc, si tratta di un frammento di sarcofago, in particolare del coperchio.
Per la datazione si è ipotizzato il I sec. d.C. per l’esecuzione non minuziosa e l’intaglio stilizzato, ma, in base ai confronti con alcuni sarcofagi, si può inserire tra l’età traianea e il III sec. d.C..

Bibliografia:
– B. ANZOLIN – G. BIVI – I. FRISONI, Un frammento marmoreo con Medusa a Bevazzana sinistra: considerazioni sul sito dell’ex chiesetta di S. Maria, in La Bassa, 21, 1990, pp. 61-63, 66.
– F. PRENC, Il territorio tra Concordia ed Aquileia nella Naturalis Historia di Plinio il vecchio e brevi appunti a proposito di una proprietà della gens Titia, in QuadrFriulArch., X, 2000, pp. 82-83, 86-87 nota 29

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Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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