Connesso al complesso basilicale, alla sua sinistra, vi è il battistero ottagonale, preceduto da un sagrato dove sono collocati antichi sarcofagi romani ritrovati in Grado nel 1860. (II-III sec. d.C.).
Il battistero risale alla seconda metà del VI secolo, anche se è stato rimaneggiato più volte nel corso dei secoli; l’ultima volta nel 1928 si è cercato di riportarlo all’aspetto originario, asportando il pavimento di origine barocca e ribassando il livello di circa 2,20 m.
In tale modo è stato riscoperto il pavimento musivo del VI secolo assieme al piccolo altare, ora posto nell’abside aperta in fondo all’ingresso, ed il fonte battesimale, a pianta esagonale e ricoperto di marmo cipollino verde. I finestroni originari sono stati riaperti ed è stato ripristinato l’antico piano stradale posto davanti al battistero.

Vedi anche:
Del tessellato pavimentale in mosaico del battistero monumentale di Grado, rinvenuto durante i restauri compiuti da Ferdinando Forlati tra il 1926 e il 1927, si conservano unicamente le porzioni messe in evidenza durante lo smantellamento dei subsellia, inseriti nell’edificio durante il rifacimento del IX secolo. Questa pur breve sezione è sufficiente per ricostruire quasi interamente lo sviluppo della decorazione, strettamente connessa alle caratteristiche architettoniche dell’edificio e connotata da schemi e motivi di campitura appartenenti al patrimonio figurativo dell’area altoadriatica. La tendenza alla stilizzazione e alla linearizzazione delle forme sembra confermarne la collocazione cronologica nel pieno VI secolo, in concomitanza con i cantieri promossi dai patriarchi Probino (569-570) ed Elia (571-586) nel castrum gradese.

La_pavimentazione_musiva_del_battistero di Grado: schemi geometrici e motivi riempitivi, di Giovanna Ferri, in Antichità Altoadriatiche, vol. XCII, Editreg Trieste 2020

Periodo Storico: Alto Medioevo
Localizzazione Geografica
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