Il castello, di probabile origine longobarda, viene nominato per la prima volta nel 1170, quando Uldarico d’Attems e sua moglie Diemot donano alla chiesa di Aquileia i castelli di Attimis e Partistagno, molte ville e altre proprietà. Nel momento della donazione era presente, in qualità di ministeriale di Uldarico, anche Waldaricus de Flaguag, ovvero di Flagogna, il quale giurò fedeltà alla chiesa di Aquileia, e pertanto il suo castello passò sotto la proprietà patriarcale.
Il castello è appartenuto ai signori locali fino al 1331-1332, quando a più riprese venne acquistato per intero da Ettore Savorgnano. Esso fu testimone infatti di un avvicendarsi di diversi casati fino a che divenne interamente dominio dei Savorgnan
Il 25 gennaio del 1348 un tremendo terremoto rase al suolo Castelvecchio, ma non venne più ricostruito, bensì con le sue pietre venne riparato Castelnuovo, detto anche di San Giovanni, che era stato costruito prima del 1280 ad est del più antico edificio.
Coinvolto nei disordini che videro protagonista Tristano Savorgnan e preso dalle milizie udinesi, fu dato in feudo ai nobili Valentinis che lo smantellarono prima di consegnarlo nelle mani della Serenissima nel 1420.
Tornato ai Savorgnan ed ulteriormente danneggiato per il terremoto del 1511, rimase abbandonato e allo stato di rudere per le diminuite valenze strategiche. Da quel momento il castello venne definitivamente abbandonato. Del castello rimangono alcune rovine. Esso era più piccolo rispetto agli altri castelli della provincia, ma grazie al fatto di trovarsi su un’altura rocciosa con fianchi a perpendicolo di 20-40 metri, era uno dei più protetti.
All’interno del complesso si può trovare la chiesetta dedicata a San Giovanni, costruita nel 1500, probabilmente al posto di una piccola cappella.

Dipinto di Raffaello De Gottardo (https://www.ilfotomatico.com/pordenone-castelli-libro/)

 

 

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
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