Dalla strada che si snoda in salita per raggiungere la cima del Sacrario di Redipuglia sono visibili le macerie della cinta difensiva più esterna del castelliere, ben riconoscibili anche per chi percorre l’autostrada dal Lisert in direzione di Palmanova.
Il castelliere sorse in posizione elevata su una delle alture più occidentali dell’altipiano carsico, ben protesa e con grande visibilità sulla pianura sottostante. Stretta è la connessione tra la dislocazione topografico-ambientale e la scelta insediativa di età protostorica: in area carsica, dove rimane fondamentale il lavoro di censimento operato agli inizi del Novecento da Carlo Marchesetti, i residui delle cinte sono ancora ben riconoscibili in corrispondenza dei rilievi dell’Isontino, lungo il margine dell’Altopiano e sulle alture più interne poste sopra il Vallone di Doberdò, e sui rilievi dell’entroterra triestino e muggesano.
Come riportato da Carlo Marchesetti agli inizi del Novecento, il lato nord-occidentale della struttura in pietrame carsico e il relativo pianoro vennero intaccati dall’attività di una cava. Queste le parole riportate dallo studioso a proposito del castelliere, posto su una delle alture più occidentali del Carso: “Di forma quadrilatera, cogli angoli arrotondati, possiede duplice cinta, l’esterna misurante 760 metri, l’interna 450. Dalla parte di nord-est, ove si annoda all’altipiano del Carso, quasi allo stesso livello, si rendeva necessaria più valida opera di difesa, e quivi troviamo di fatti un formidabile argine formato da un largo ammasso di blocchi, che s’erge tuttora a 6 od 8 metri d’altezza”.
Dalle ricerche effettuate nell’area proviene materiale ceramico risalente al Bronzo medio-recente e manufatti di bronzo ascrivibili al Bronzo finale ed all’età del ferro: nelle fasi più antiche dell’età del ferro l’abitato divenne un punto nodale di intermediazione per la sua strategica dislocazione topografico-ambientale.
Sono note anche due necropoli dell’età del ferro messe in luce dal Marchesetti nella piana sottostante in occasione di lavori operati per un canale di irrigazione (1901).

Bibliografia:
– Marchesetti 1901; Marchesetti 1903, p. 43; Furlani 1979; Il Carso Goriziano 1989, pp. 107-108, fig. 7; Preistoria del Caput Adriae 1983, p. 194; Corazza, Calosi 2011.

Fonte: www-simfvg.it

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
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