La “casa ellissoidale” e la “casa trapezoidale” sono state trovate in un’area a ovest dell’abitato moderno di Sant’Odorico di Flaibano.
La zona, attualmente resa pianeggiante dagli intensi lavori agricoli, in antico doveva essere caratterizzata da dossi e avvallamenti causati dall’erosione delle acque.
I primi indizi della presenza di strutture abitative furono raccolti durante le ricognizioni archeologiche svolte nel 2007 in occasione dei lavori per il metanodotto Flaibano-Gonars; l’anno seguente la Soprintendenza mise in luce due strutture abitative all’interno del tracciato del metanodotto.
La casa elissoidale
I resti delle due abitazioni di Flaibano, rinvenute in parziale sovrapposizione, appartengono a due fasi distinte comprese tra l’Eneolitico Finale e il Bronzo Antico (2400 – 2100 a.C.): sono le tracce più antiche di costruzioni trovate fino ad ora in Friuli.

            Ricostruzione grafica casa elissoidale

La casa più antica, con il lato lungo orientato in senso nord-est/sud-ovest, aveva una pianta di forma ellissoidale e misurava 14 x 6 m.
L’intelaiatura della casa era costituita da pali di legno posti a distanza regolare l’uno dall’altro; le pareti, di cui restano labili tracce, erano realizzate in graticcio rivestito con un intonaco di limo e argilla locale, oppure in pisè.
Sul lato settentrionale, una seconda fila di pali posta all’interno dell’abitazione a un metro di distanza dalla parete perimetrale, fungeva da contrafforte: tale espediente dava sostegno alla parete che forse in questo tratto doveva sorreggere una falda del tetto su cui gravava un peso maggiore. È possibile, infatti, che il lato nord, spazzato dai venti freddi, fosse stato rinforzato con un maggiore spessore di materiali isolanti (zolle erbose o paglia oppure pelli).
Il colmo del tetto era sorretto da cinque pali allineati al centro della casa.
L’ingresso era posizionato su uno dei lati lunghi, forse su quello orientale più riparato dai venti invernali. Il pavimento era stato realizzato, dopo il livellamento della superficie interna, con stesure di limo alternate a ciottoli di piccole e medie dimensioni posizionati in modo casuale.

                      La casa trapezoidale

La casa trapezoidale
L’altra abitazione, più vicina alla superficie e quindi più recente, era stata edificata quando ormai la prima capanna era già da tempo dismessa. La pianta era trapezoidale, con il lato lungo orientato in senso nord-est/sud-ovest, e misurava nei punti di massima estensione 9 x 7 m.
L’intelaiatura della casa era composta da una serie di pali sottili posti a distanza ravvicinata pressoché regolare, intervallati da pali più robusti impiantati in una canaletta di fondazione. È possibile che i pali più sottili costituissero il supporto di un graticcio agganciato ai pali portanti che sorreggevano il tetto.
La casa era divisa all’interno in tre ambienti separati da pareti divisorie, costruite su di un’intelaiatura di pali di legno molto robusti e con un diametro maggiore rispetto ai pali perimetrali; anche le pareti divisorie interne avevano il compito di sorreggere il tetto. Il pavimento   era stato realizzato con ciottoli di medie dimensioni stesi su uno strato relativamente spesso di limo.

        Ricostrazione grafica casa trapezoidale

L’ingresso era verosimilmente posto sul lato a sud-ovest, l’unico in cui la canaletta si interrompe: qui una fitta serie di pali formavano una sorta di ingresso a gomito consentendo un accesso indiretto all’interno della casa.

È possibile che le due unità abitative rinvenute in una ristretta area di scavo facessero parte di un nucleo di case più consistente che si estendeva sul pianoro.
I numerosi siti individuati nel territorio comunale di Flaibano testimoniano che esso fu abitato stabilmente, anche se non in modo continuativo, nell’arco di tempo più antico della protostoria.
È probabile che il sito, non lontano dal fiume Tagliamento e situato sul percorso che portava alle montagne, rivestisse una posizione importante e strategica lungo le vie di comunicazione legate alla transumanza.

Fonte: La vita quotidiana nei villaggi protostorici, a cura di Federica Zendron, Francesca Ciroi, Susi Corazza, Giovanni Tasca.

 

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza