Il riesame di alcuni siti dell’area collinare del Friuli ha fornito lo spunto per avviare una revisione complessiva dei dati disponibili sul popolamento preistorico dell’area, soprattutto per quel che concerne il periodo compreso tra Mesolitico e Neolitico Antico.
Il materiale preistorico proviene dall’area circostante ad una piccola bassura interessata negli anni Quaranta del Novecento da un’intensa attività di estrazione della torba, intervento che, insieme alle stagionali pratiche di coltivazione, ha evidentemente compromesso l’individuazione di eventuali tracce di frequentazione preistorica.
Le zone da cui provengono i materiali sono circoscritte a tre punti posti nei pressi della bassura: le aree A e B da cui provengono numerosi manufatti litici per lo più indistinti e la zona C che ha restituito materiali ceramici di età protostorica e romana (Bressan, Zucchiatti 1986).
Per quanto riguarda i materiali litici, pur mancando specifiche analisi di dettaglio sulla provenienza della materia prima, lo studio preliminare dell’industria scheggiata del sito, composta da 899 manufatti litici non ritoccati, ha messo in luce una situazione caratterizzata dall’uso quasi esclusivo di selce di provenienza locale, sebbene vi sia una percentuale piuttosto elevata di selce patinata o fortemente patinata di difficile determinazione.
Tra i prodotti della scheggiatura a faccia piana non ritoccati, le schegge hanno valori molto alti, che raggiungono il 68%, con una prevalenza delle piccole schegge e delle microschegge.
Sono oltre 200 i nuclei, che risultano quasi sempre estremamente sfruttati, e i ravvivamenti di nucleo. I primi hanno forma irregolare e dimensioni assai ridotte: si tratta per lo più di nuclei poliedrici a più piani di percussione o ad un solo piano di percussione, mentre sono rari i nuclei a lamelle ad un piano di percussione.
Sulla base delle classi tipologiche riconosciute nell’industria litica, si osservano tre insiemi litici: una componente piuttosto antica, riferibile genericamente al Paleolitico, di cui si darà notizia in una successiva nota, una attribuibile con una certa prudenza al Mesolitico Recente, definita per la comparsa di alcuni manufatti, tra cui ricordiamo grattatoi corti, trapezi e microbulini, ed una terza rappresentata da pochi foliati, soprattutto punte di freccia, collocabili dal punto di vista cronologico-culturale tra il Tardo Neolitico e l’Eneolitico.
Quest’ultima fase della preistoria sembra essere documentata anche da una lama di pugnale a faccia piana su selce patinata di colore biancastro (largh. max 2,9, lungh. 9,5, spess. 1,0 cm), dal profilo concavo/convesso, la cui faccia dorsale è interessata da un ritocco invadente poco accurato.

Fonte:
– Paolo Pellegatti, Sara Roma, Glauco Toniutti, Paola Visentini, Valter Zucchiatti. Nuovi dati sul popolamento preistorico dell’area collinare friulana, in “Preistoria e Protostoria del Caput Adriae” a cura di Elisabetta Borgna, Paola Cassola Guida, Susi Corazza, Firenze 2018.

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Periodo Storico: Preistoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza