FAEDIS (Ud), fraz. Raschiacco di Campeglio. Chiesa di San Martino Vescovo.

I primi documenti che citano la presenza di una chiesa in zona Raschiacco sono datati al 1328 anche se, per tradizione, si ritiene che la sua fondazione risalga al ‘200. L’origine della chiesetta potrebbe però risalire al periodo dell’occupazione longobarda, quando il culto per San Martino era molto diffuso.
La chiesetta subì un importante intervento di restauro durante il Settecento, epoca alla quale risalgono l’altare marmoreo con statue e la pala, attribuita a Nicolò Grassi e datata 1748, raffigurante San Martino a cavallo che fa la carità (in restauro).
La chiesetta conserva anche una tavoletta cinquecentesca raffigurante Santa Lucia.
La chiesa venne restaurata dopo i danni subiti a seguito del terremoto del 1976.
La facciata in pietra a vista è preceduta da un portico a due falde chiuso ai lati da un muretto e sostenuto da pilastri quadrangolari. All’apice si trova la bifora campanaria. Il portale di accesso è ogivale e affiancato da due alte finestre rettangolari con cornice in pietra.
La bassa sacrestia quadrangolare si trova sul fianco sinistro dell’edificio. Durante i restauri è stata messa a vista la struttura in pietra parte corrispondente all’aula.
All’interno l’edificio è ad aula rettangolare con soffitto a capriate a vista, pareti piane e un’unica finestra sul lato destro. Il presbiterio è leggermente meno largo e sopraelevato di un gradino e vi si accede da un arco a tutto sesto. Esso presenta una nicchia per lato, una finestra al centro della parete di fondo ed altre due sul lato sinistro, collocate una sopra l’altra. La pavimentazione è omogeneamente realizzata in coccio pesto.