Una scoperta di notevole importanza è stata quella di un tesoretto trovato casualmente nel 1998 presso il Casolare Fierba in comune di Enemonzo. Il sito del ritrovamento, un’altura di 500 m di quota da cui si controlla un’ampia area circostante, è inserito in un comprensorio, posto alla confluenza del Degano e del Tagliamento, la cui importanza è stata rivalutata dai ritrovamenti celtici sul Monte Sorantri a Raveo.
Le monete, tutte d’argento, erano conservate in una situla di bronzo coperta da una lastra di pietra che suggellava la fossa dove era stato nascosto il tesoretto.
Il ripostiglio è composto da 399 esemplari divisi in 359 vittoriati romani repubblicani – di cui 257 anonimi, 63 con simboli e 39 con monogrammi – e 40 tetradrammi celtici del Norico occidentale (attuale Austria). I tetradrammi presentano al diritto la testa di Apollo cinta da una corona d’alloro, mentre al rovescio, senza alcuna legenda, è visibile un cavaliere con tre globetti sulla sommità del copricapo. Dal buono stato di conservazione dei pezzi si desume che le monete furono sepolte dopo una breve circolazione nel tempo e probabilmente, anche nel territorio.
I vittoriati romani – così chiamati dall’immagine sul rovescio – recano al dritto la testa laureata di Giove, al rovescio la Vittoria che incorona un trofeo d’armi e nell’esergo la scritta ROMA.
Queste monete sono databili tra il 211 e il 170 come anni d’emissione, mentre per l’interramento si ipotizzano gli anni tra il 150 e il 130/125 a.C., data limite della circolazione dei vittoriati.
La fortunata occasione del ritrovamento del ripostiglio ha permesso di modificare in modo sostanziale la cronologia di queste emissioni. Infatti, per questa serie monetale non può più avere ragione di esistere una cronologia al 60 a.C. preferendosi un’attribuzione alla metà del II sec. a.C. per tutta una serie di elementi numismatici, ponderali, epigrafici, tipologici ed infine storici.
Partendo da queste conclusioni si è potuta riscrivere tutta una nuova pagina riguardante la monetazione del Norico, non più distinguibile in Orientale ed Occidentale ed in particolare è emersa l’importanza dei sovrani dei Taurisci, cui queste monete vanno attribuite, anche alla luce dello scioglimento della terra “T”, scritta in caratteri venetici, che compare al rovescio di alcuni esemplari, come indicativa della popolazione norica.

Bibliografia:
– Giovanni GORINI: Il ripostiglio di Enemonzo e la monetazione del Norico. Esedra Editrice, Padova 2005, pp. 162 – ISBN 88 86413 95 5

Il materiale ritrovato è stato consegnato al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli (Ud).

Condizioni d’accesso: l’accesso al Museo Archeologico Nazionale di Cividale è a pagamento. Il costo del biglietto intero è di 4,00 euro. É prevista la riduzione del biglietto a 2 euro per tutti i giovani dell’Unione Europea con età tra i 18 e 25 anni. L’ingresso gratuito è consentito ai cittadini dell’Unione Europea al di sotto dei 18 anni e alle scolaresche e loro accompagnatori. Sono inoltre previste esenzioni o riduzioni per particolari categorie professionali o giornate ed iniziative definite di volta in volta dal Ministero.
Orario di apertura: Il Museo è aperto tutti i giorni ad eccezione dei seguenti giorni di chiusura: 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre. Il Museo è aperto il lunedì dalle ore 9:00 alle 14:00, e dal martedì alla domenica dalle ore 8:30 alle 19:30. La biglietteria chiude 30 minuti prima dell’orario di chiusura del Museo.
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Vedi anche: Il-ripostiglio-di-Enemonzo , di Giovanni Gorini

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
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