Questa è una della più famose caverne preistoriche del Carso triestino e si trova sul versante NE di una bella dolina che fa parte di un allineamento di depressioni, coltivate fino al periodo prebellico.
L’ampio portale si apre sul fianco sinistro di uno sprofondamento, limitato da rocce verticali, derivato dal crollo della volta di un tratto della cavità. Sul lato opposto infatti il sistema sotterraneo riprende con un passaggio che attraversa uno sperone calcareo, sboccando in un altro relitto di cavità, la Grotta presso Bristie.
La grotta è composta da due caverne separate da una strozzatura; la più interna ha il suolo argilloso e sulla destra si sviluppa un complesso di bassi cunicoli dal fondo terroso: sulla volta dei due ambienti si notano massicce stalattiti biancastre di consistenza gessosa, quasi tutte tronche.
La cavità, indicata in passato con i nomi di Spelonca del Ferro e Caverna del Muschio, è nota ora come Grotta Moser, in quanto scoperta e scavata dal famoso ricercatore austriaco. Questi eseguì nel 1898 una campagna di scavi assieme a G.A.Perco, rinvenendo alcune cassette di pietra con resti umani ed oggetti di ferro, allora attribuiti al neolitico; dalle poche notizie pubblicate si può invece dedurre che si trattava di sepolture di età romana.

 

Non si conoscono invece i reperti provenienti dai livelli sottostanti emersi dallo scavo Visentini negli anni ’60.

Inoltre non si sa se i materiali presenti nella “Collezione Battaglia” appartengano allo scavo del Moser o ad uno scavo successivo del Battaglia.
Negli anni ’80 ricercatori del Gruppo Grotte XXXOttobre rinvennero sulla superficie sconvolta due punte di freccia in ferro e minuti frammenti di un recipiente in argilla con un cordoncino applicato sulla spalla a tacche verticali.
Da questa cavità sembra provenire una gamba del vaso tetrapode forse da uno scavo del Battaglia in un anno incerto tra le due guerre (secondo il Radmilli scavo inedito del 1935. Da E.Montagnari Kokelj., A. Crismani.1993:60).
Sono presenti numerosi frammenti di pareti con anse attribuibili ad un periodo tra il neolitico ed il bronzo antico. Tali frammenti appartengono alla collezione Battaglia sono privi di indicazione di provenienza.
Dal 1966 al 1968 alcuni privati hanno eseguito, nel vestibolo della caverna e nella dolina antistante, estesi e profondi scavi, sull’esito dei quali nulla è stato pubblicato; sembra tuttavia che i livelli più profondi abbiano dato reperti del periodo mesolitico, finora ritrovati in poche altre grotte preistoriche del Carso triestino, nelle quali sono stati condotti lavori sistematici e profondi.
In precedenti pubblicazioni la Grotta presso Samatorza (424/561VG) è stata erroneamente identificata con questa grotta.
Bisogna ricordare la difficoltà di attribuzione dei materiali presentati a questa grotta, conosciuta in passato come Grotta del Muschio e spesso confusa con la VG 561 chiamata anche Grotta Moser o Jamana Dolech (cfr. E. Montagnari Kokelj., A. Crismani.1993:59).
Ricordiamo la presenza della gamba del vaso tetrapode e il rinvenimento di numerosi resti umani all’interno di cassette di pietra ma non conosciamo l’ubicazione dei resti all’interno della cavità ne abbiamo la stratigrafia degli scavi effettuati: di conseguenza risulta difficile una correlazione tra i resti umani ed i materiali.

Scavi 1898-99, 1902 Karl Moser, Giovanni Andrea Perko
Scavo ante 1927 Eugenio Neumann – preistoria e protostoria
Scavo 1963-68 Renzo de Visentini
Scavo 1980 Associazione XXX ottobre – Gruppo Ricerca di Paleontologia Umana

Neolitico: vasi a coppa/Vlaska, elementi della Cultura di Lubiana.
Materiali ceramici: recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta; recipienti profondi a pareti rientranti (anche con trattamento a Besenstrich); recipienti profondi a collo diritto e svasato; una olletta; scodelle; un bicchiere su piede; un rython; un cucchiaio; un rocchetto; due fusaiole, anse a nastro verticale e prese;
Età romana: anfore di tipologia non nota; resti di presa e serbatoio di una lucerna.

Materiali presso:
Naturhistorisches Museum, Vienna,
Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell’Universita’ di Padova (Via Orto Botanico 15, Padova),
Soprintendenza del FVG min Piazza della Libertà, 7 – Trieste.

Bibliografia:
– Barfield 1997-98; Cannarella 1975-77, Durigon 1999; Moser 1903; Betic 2006-7; Battaglia 1926-7, Marzolini 1982-86.

Fonte:
https://criga.divulgando.eu
https://catastogrotte.regione.fvg.it

Leggi anche l’allegato: Paolo Paronuzzi, le sepolture mesolitiche della grotta Moser (Aurisina, Carso triestino).

Periodo Storico: Preistoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza