Si tratta di una grotta fossile composta da un’unica galleria situata sul fondo di una vasta dolina.
E’ formata da una spaziosa caverna lunga una ventina di metri e larga poco meno.

Il primo ad investigare la cavità fu Karl Maser nel 1892, il quale proseguì qui scavi fino al 1908.
La cavità fu interamente investigata dal Maser iniziando dalla parte sinistra della grotta (nord) vicino all’entrata. In questa zona sembra abbia trovato una sepoltura ad incinerazione. Associata alla sepoltura rinvenne uno scalpello in rame, una fibula in bronzo. un coltello in ferro.
Poi è stata scavata la zona centrale della grotta. Lo strato A appartiene, secondo l’autore alla prima età medioevale, mentre lo strato E appartiene al paleolitico.
Alquanto confuse sono le indicazioni stratigrafiche riguardanti le altre zone di scavo, dove rinvenne cinque frammenti di accetta di quarzite blu e verde grigiastra, coltellini in ossidiana, una ciottola nero-lucida con il fondo decorato con pasta bianca e frammenti del vaso tetrapode.
Questi frammenti risultano appartenere a tre vasi (due risulterebbero conservati al Museo di Vienna e uno al Museo di Postumia). Corrispondono ad una gamba anteriore sinistra. una gamba posteriore destra, un altro frammento di gamba andato disperso ed un frammento d’ansa. Anche per questi ritrovamenti non si possiede alcun dato stratigrafico. perfino il luogo di provenienza è dubbio.
Resti umani provengono da questa cavità; due frammenti di mandibole, una metà frontale sinistra ed una metà di mandibola superiore destra con gli ultimi quattro denti molari (l’ultimo da latte). Anche in questo caso mancano le indicazioni di provenienza.
La mancanza di una precisa stratigrafia non consente una precisa correlazione tra i resti umani ed i materiali. Sembra tuttavia relativamente certa la presenza di una sepoltura ad incinerazione, peraltro non databile e di altri resti umani fuoricontesto.
Materiali ceramici: recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta; recipienti profondi a collo; 1 bicchiere; scodelle; 1 coppa su piede decorata; piatti troncoconici; 5 frammenti probabilmente di 3 rhyta; 2 cucchiai; 1 ansa a gomito, 1 presa orizzontale impressa
litici: 1 lama d’ascia e 1 ascia forata in pietra levigata
osso/corno: manufatti in corno di cervo: zappe, asce e martelli forati
Depositi materiale: Naturhistorisches Museum, Vienna (ceramica); Museo Civico di Storia Naturale di Trieste (industria su corno e osso)
Materiali ceramici: 1 anfora intera e frammenti di anfore vinarie
“Sotto un’enorme piastra calcarea… fu trovato lo scheletro di un giovane, forse risalente all’età romana” (Durigon 1999, p. 55).

Scavi pre 1926 Eugenio Neumann?
Materiali ceramici: recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta; recipienti profondi a collo; scodelle; 1 piatto troncoconico
litici: manufatti in selce non determinati
paleontologici: 3 punteruoli in osso
Bibliografia: Betic 2006-07; Battaglia 1926
Depositi materiale: Collezione Battaglia; Centro d’Ateneo per i Musei, Padova

Scavi 1972 Giorgio Stacul, nella dolina antistante la grotta
Materiali ceramici dell’età del ferro
Bibliografia: Cannarella 1975-77
Depositi materiale: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia

Scavi 1976 Sop. Arch. FVG e Università di Pisa, periodo mesolitico, neolitico, età romana
Materiali ceramici non determinati; frammenti di anfore di produzione italica e africana; 45 frammenti di olle in ceramica grezza con tracce di decorazione (età tardoantica-altomedioevale)
litici: blocco in calcare di Aurisina, forse parte di un’aretta votiva, con iscrizione di 2 righe, poco leggibile, ad eccezione delle lettere “D(ono) D(edit)”. In base al rinvenimento dell’aretta è stata avanzata l’ipotesi che la grotta fosse usata a scopo cultuale (Maselli Scotti 1979).
Bibliografia: Cannarella 1975-77, Durigon 1999; Maselli Scotti 1979
“Si è aperto un vasto scavo di circa 50 mq il quale presentava un riempimento sconvolto fino a 2 metri di profondità, dove si trovarono in posto ancora alcune sacche apparteneti al periodo neolitico, che perè era povero di resti archeologici. Su tutta la superficie si è messo in luce il deposito mesolitico che è stato appena intaccato su una superficie ridottissima” (Cannarella 1975-77, p. 74).
Depositi materiale: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia

Fonti:
https://criga.divulgando.eu/elenco.php
Tatiana Carpani, Resti umani nelle grotte del Carso Triestino, Università Trieste 1999.

Vedi anche: https://catastogrotte.regione.fvg.it/criga/scheda/148-Grotta_del_Pettirosso

Periodo Storico: Preistoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza