Attualmente questa grotta ha due ingressi, una breve galleria artificiale ed un pozzo di quattro metri, originariamente unico imbocco della cavità, che sboccano ambedue in una caverna. La grotta è costituita da due gallerie sovrapposte, comunicanti alle loro estremità per mezzo di brevi salti, superabili in arrampicata con qualche difficoltà.
Durante la prima guerra mondiale in tutta la grotta sono stati eseguiti notevoli lavori di adattamento. La galleria inferiore, un tempo bloccata dalle argille, è stata sgomberata dopo una ventina di metri dal suo imbocco, e così si è raggiunta una piccola caverna, dalla quale è possibile risalire al ramo alto; tale ramo è stato allargato in vari punti con l’uso delle mine e vi si notano ancora grossi chiodi con anello infissi nelle pareti per l’ancoraggio delle scale che agevolano il passaggio tra le due gallerie. I lavori effettuati nella grotta, che è la più vasta della zona di Duino, miravano probabilmente a rintracciare qualche vasto ambiente per il ricovero della truppa, ma le ricerche non ebbero l’esito sperato.

Scavo 1987 – base del pozzo di accesso originario, livello superficiale – età romana
Materiali ceramici: anfore (tipo Spatheon, forma Keay XXV G), una piccola anfora di origine orientale, due piatti in terra sigillata africana.
Materiali metallici: un pendaglio, un disco forato e un medaglione con testa femminile in bronzo; 109 monete in bronzo concentrate in due gruppi di 39 e 60 pezzi, databili tra 350 e 420 d.C.
Il materiale è depositato presso la Soprintendenza del FVG min Piazza della Libertà, 7 – Trieste.

Bibliografia:
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Fonte:
https://criga.divulgando.eu/elenco.php
https://www.catastogrotte.it

 

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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