L’entroterra delle foci del Timavo è ricco di testimonianze archeologiche riferibili alla protostoria. Tranne alcune fortunate eccezioni – quali ad esempio l’abitato di Duino, posto a breve distanza dal mare -, per i castellieri di questa zona del Carso si dispone di scarsi dati per l’assenza di indagini di campo e per i danni causati dal primo conlitto mondiale.
In questo ricco seppur labile quadro insediamentale, il rinvenimento di materiale protostorico proprio nell’area delle foci del Timavo, alla profondità di 7 m nella terza bocca del fiume presso la riva sinistra, a circa 1 km dalle risorgive, è particolarmente signiicativo.
In età antica l’area delle foci del Timavo e dell’antistante piana del Lisert doveva apparire profondamente diversa e in gran parte occupata dal mare, come le fonti antiche e i recenti studi dimostrano.
Nel 1969, in seguito ad una scoperta casuale di alcuni recipienti ceramici durante une serie di esercitazioni subacquee, sono state intraprese ricerche da parte della Soprintendenza. Su un’area dell’estensione di circa 150 mq, di cui sono stati indagati circa 80 mq per una profondità di circa 1.20 m, sono stati rinvenuti materiali attribuibili sia alla protostoria (datati genericamente all’età del Ferro evoluta e matura, tra VIII e VI sec. a.C.), sia al periodo romano (I a.C. II d.C.). Ulteriori indagini, efettuate nel 1985 e presto interrotte a causa della presenza di residuati bellici, hanno sostanzialmente confermato i risultati della precedente campagna…

Vedi: I castellieri di Trieste tra Carso e mare, Betic_A_Bernardini_F_Montagnari_Kokelj_M

Vedi anche: Le prime ricerche sul Timavo sotterraneo nell’antica contea di Gorizia, di Maurizio Tavagnutti

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza