Al confine tra i comuni di Chions e di Sesto al Reghena, a nord di Marignana, si trova la località Braida Curti, compresa dall’incrocio tra le SP1 e SP42, che la delimitano rispettivamente a nord e a est.
L’area, posta in zona di risorgive e immediatamente prossima alla zona di presa dell’Acquedotto “Acque del Basso Livenza” in località Torrate, a nord della SP1, è attualmente sede di vaste tenute agricole, in un paesaggio profondamente ridisegnato da interventi di bonifica e sistemazioni fondiarie di età moderna.
Sporadici rinvenimenti ai margini dell’area di selci scheggiate ne attestano frequentazioni in età neolitica o eneolitica.
Dalla fascia orientale della località, lungo la SP42, sono stati rinvenuti a partire dagli anni ’60-’70 del XX secolo, da parte soprattutto di Pietro Ceolin e Addone Grillo, materiali di età romana, comprendenti numerosi laterizi anche bollati, ceramica tra cui terra sigillata, tessere musive, riferibili ad una struttura, verosimilmente una villa rustica, attiva almeno dall’età augustea.
Tra i materiali presenti presso il Museo di San Vito, si segnalano la presenza di una fibula kräftigprofilierte e di un campanello quadrangolare lacunoso in bronzo. Parte dei reperti recuperati è presente presso il deposito annesso al Municipio di Sesto al Reghena.
Il sito è compreso tra due lineazioni topografiche principali, corrispondenti alle attuali SP1, a nord, e al primo tratto della dismessa ferrovia per Motta di Livenza, che seguono l’orientamento dei decumani della centuriazione di Concordia, probabili tracce di strade realizzate nell’ambito della centuriazione.
Nell’area compresa tra i due assi l’analisi di immagini telerilevate ha permesso ad Alessandro Fontana (2006) di riconoscere una fitta serie di tracce di lineazioni orientate secondo la centuriazione di Concordia, cancellate poi nel XIX e XX secolo da pesanti interventi di riordino e pianificazione territoriale.
Non vi sono elementi tra i materiali recuperati riconducibili con sicurezza all’altomedioevo, tuttavia genericamente dal territorio di Marignana proverrebbe anche una fibula riferibile alle genti romanizzate del VI secolo, che rappresenterebbe una delle rarissime tracce di continuità nel territorio in età altomedievale (Buora 1980).
In area immediatamente prossima a Braida Curti, il castello di Sbrojavacca in località Torrate – di cui rimane oggi la grande torre parzialmente diruta e ora restaurata, che dà il nome al luogo – testimonia l’importanza attribuita al controllo di questo snodo anche in età medioevale (vedi scheda specifica).
Le verifiche stratigrafiche effettuate (Borzacconi, Ventura 2006) hanno messo in luce all’esterno del piano di imposta della base della torre una pavimentazione in laterizi, che potrebbero essere di recupero dall’area della vicina villa romana. Nell’area delle Torrate è poi attestato il rinvenimento, in epoca precedente il 1970, di laterizi e di pesi da telaio (Destefanis 1999, p. 86, n. 87); radi e minuti frammenti di laterizio e di terra sigillata sono stati raccolti in superficie nel piccolo parco delle Torrate in occasione di una ricerca di superficie effettuata nel 1993, assieme a materiali moderni e contemporanei (Carli, D’Angela, Gremes et al. 1995); non è escluso che tali scarsi materiali siano dislocati dagli affioramenti di Braida Curti.

Bibliografia:
Tasca, Destefanis, Villa 2003 sito n. 48; Rossi 2003, n. 29; Destefanis 1999, sito n. 85

Fonte:
– Giovanni Tasca, Schede dei siti documentati nel catalogo, in Metalli antichi del Museo di San Vito al Tagliamento: l’età romana e altomedievale, di Annalisa Giovannini, Giovanni Tasca, p. 16. – Metalli antichi_del_Museo_di San Vito al Tagliamento

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza