somplago

E’ stata costruita nel XIV secolo in stile romanico, con semplice aula rettangolare, edificata con massicce pietre squadrate.
somplagoChiesetta in ambito montano posta su terrazzamento a ridosso della fiancata dirupata del monte, orientata, ad aula rettangolare, conclusa ad abside tripartita dalla copertura tre falde. Si trova in uno spiazzo sotto alla falesia di Cesclans, che strapiomba sul lago. Si tratta di una costruzione di piccole dimensioni dalle linee semplici, sorta in due tempi: l’aula rettangolare è di epoca romanica, sorta probabilmente sotto l’influsso benedettino dell’Abbazia di Moggio.
Verso la metà del secolo XV venne ristrutturata con linee gotiche carinziane. Venne aggiunto il presbiterio di forma poligonale, il portico d’ingresso con archi gotici asimmetrici. Venne realizzata anche una torre campanaria quadrangolare che poggiava sul portico. La chiesa di San Candido venne quindi affrescata e decorata.
La copertura è a due falde con struttura lignea a capriate e manto in coppi di laterizio. Cornicione a correre in blocchi di pietra. Anteposto al prospetto il portico a tre fornici a sesto semiacuto con conci in pietra tufacea a vista, due nel fronte a ponente di cui quello in corrispondenza con il portale di altezza maggiore e uno a meridione. Solo il portico è intonacato, il resto dell’edificio è stato disintonacato ed è in pietrame eterogeneo faccia a vista.
Portale con stipiti e architrave lapidei, finestra rettangolare a meridione con soprastante oculo oppilato e targa dedicatoria. Ingresso secondario a meridione in mezzeria dell’aula.
somplagoInterno dal soffitto a vista con capriate lignee, orditura secondaria, tutte decorate e tavelline in cotto. Un’unica finestra rettangolare a meridione in prossimità del presbiterio.
L’area dell’altare è rialzata di tre gradini con andamento concavo ad indicare l’originara abside semicircolare, prospetta tramite l’arcosanto a sesto acuto con stipiti a vista in pietra dipinta.
Il coro e l’abside dal soffitto a volta ad ombrello articolata in costolonature lapidee poggianti su peducci antropomorfi e geometrici e piccolo oculo tra i pennacchi di fondo; unica finestra ogivale a meridione. In controfacciata l’oculo è oppilato.
La pavimentazione è in cotto disposto a spina di pesce.
La chiesetta venne gravemente lesionata dal terremoto del 1928, rimanendo in stato di abbandono.
Nel 1958, in concomitanza con la realizzazione della centrale idroelettrica, la società S.A.D.E. che la stava costruendo si fece carico del restauro, diretto da Gino Marchetot. Venne eliminata la torre campanaria sostituendola con un più piccolo campanile a vela.
La chiesa di San Candido venne ancora danneggiata dal terremoto del 1976 e restaurata con il contributo dell’A.N.A. di Bergamo nel 1982.

 

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza