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La località Roncs di Sile si trova all’estremità nordoccidentale del comune di Casarsa della Delizia ed è delimitata a sud dal corso del Sile, fiume di risorgiva la cui sorgente si trova 1,6 chilometri più ad est.

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                  Roncs di Sile, ascia

La località, che oggi è delimitata a nord dalla linea ferroviaria Venezia-Udine e dalla Strada Regionale Pontebbana, è attraversata dalla traccia del decumano massimo della centuriazione di Concordia, tuttora chiaramente riconoscibile in questo settore della pianura per un tratto di circa 7 chilometri in un allineamento di strade campestri e di fossi di scolo (Buora 2010).

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Roncs di Sile, Contrappeso a testa umana in bronzo

Lungo tale asse viario si addensano le principali aree interessate dalle presenze romane: quella a nord-ovest dell’abitato di Villa Sile e, 700 metri a ovest-sud-ovest, l’area ben più vasta di località Roncs; gli affioramenti proseguono anche a nord del decumano, dove si sono recuperati soprattutto materiali metallici.
L’importante asse viario, in cui si è proposto di riconoscere uno dei tracciati, forse il principale, della via Postumia, costruita nel 148 a.C. per collegare Genova con Aquileia, dovette dunque costituire un elemento fortemente attrattivo per i primi insediamenti romani nel Sanvitese. L’area però risulta frequentata in momenti diversi fin dalla tarda preistoria: sono stati infatti rinvenuti resti
di industria litica, genericamente inquadrabili tra il Neolitico e l’Eneolitico, periodo cui va forse attribuita una cuspide in selce a ritocco foliato. Un ulteriore abbondante rinvenimento di industria litica venne effettuato da Gino Della Mora nel 1983 in occasione della prima messa a coltura di un terreno fin allora tenuto a prato stabile. Come in molti altri casi nel nostro territorio, la mancanza di associazioni certe tra i manufatti e la totale assenza di ceramica non permettono di avanzare ipotesi sulla natura di tali frequentazioni.

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Roncs di Sile, Contrappeso per filo a piombo

Pochi frammenti ceramici, anch’essi esito di raccolte di superficie degli anni ’50-’70 e non più puntualmente localizzabili, sono riferibili per le caratteristiche dell’impasto e per i tratti tipologici conservati, invero scarsi, al tardo Bronzo medio-primo Bronzo recente (XIV-XIII secolo a.C.); anche la località Sile sembrerebbe quindi essere stata coinvolta nel fenomeno di colonizzazione agraria che interessò il nostro territorio nel corso del Bronzo recente, a cui seguì un sistematico abbandono di questo settore della pianura di Destra Tagliamento.
Tracce del Bronzo finale (XII-X secolo a.C.) provengono infatti – pur con qualche dubbio – solo dall’abitato arginato di Cjastelar di San Giovanni di Casarsa, che assieme alla necropoli ad incinerazione di San Valentino presso San Vito costituisce poi a tutt’oggi l’unica traccia della prima età del ferro.

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      Roncs di Sile, Fibbie

Per le successive fasi dell’età del ferro, finora sostanzialmente non documentate nel territorio, sono di notevole rilievo alcuni reperti provenienti proprio da Sile e compresi nelle ultime consegne di materiali di superficie (consegna A. Botti, 2005): si tratta di tre frammenti di fibule (VIII-VII e V secolo a.C., Buora 2010) e di un pendaglio trapezoidale in lamina bronzea (VI-V secolo a.C., Tasca 2010), che, per quanto esigui, fanno intravedere l’importanza di questo sito posto su un percorso verosimilmente già attivo nel corso dell’età del ferro.
La frequentazione particolarmente precoce di un’area piuttosto ampia attorno al sito della futura villa romana di Sile è confermata dagli abbondanti rinvenimenti monetali (circa 500 monete, che, pur in gran numero non leggibili, per dimensioni e peso possono essere almeno sommariamente inquadrate cronologicamente), nei quali i pezzi di età tardo repubblicana comprendono 10 monete del I secolo a.C. (tra cui 3 dracme venetiche) e ben 18 monete del II secolo a.C.

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                 Roncs di Sile, fibula a

L’area di Sile località Roncs interessata dagli spargimenti di materiale di età romana, ampia circa 3 ettari, ha restituito a partire dagli anni ’50, oltre a resti ceramici, anforacei e di laterizi, anche diverse altre classi di reperti – crustae marmoree, mattoni semicircolari per basi di colonne ed in seguito numerosi manufatti metallici, tra cui una particolare rilevanza quantitativa assumono i pesi da bilancia e stadera (Sedran 2009) ed i resti di piombo, certamente attribuibili a diversi ambiti funzionali, oltre che solo al riciclo – che ne suggeriscono la pertinenza ad un complesso di particolare rilevanza.

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                         Roncs di Sile, fibula

L’abbondante documentazione numismatica recuperata in superficie, a cui si è già fatto cenno, attesta la frequentazione dell’area per tutta l’età imperiale con brusca interruzione alla fine del IV secolo d.C.; assai incerta è la presenza di minima di V secolo, che rimarrebbe comunque episodica. Tra i segnali di insicurezza che caratterizzano la conclusione delle frequentazioni nell’area si può annoverare il rinvenimento di due attrezzi in ferro, una lama raschiatoio e un’ascia barbuta, che verosimilmente erano stati interrati
tra l’età tardoantica e l’altomedievale in area marginale al sito.

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Roncs di Sile, Frammento di ansa con poggiapollice

La presenza di strutture architettoniche di pregio nel complesso di Roncs e la complessità delle vicende che le interessarono nell’arco di un lungo volgere di tempo, intuibili sulla base dei rinvenimenti di superficie, sono state confermate nel 2005 da un intervento di archeologia preventiva connesso al passaggio del metanodotto SNAM (Ventura, Spanghero 2006). Le trincee effettuate in quell’occasione dimostrarono la totale distruzione, ad opera delle abrasioni agrarie, degli alzati e dei pavimenti antichi, con risparmio esclusivamente di strutture “in negativo”, cioè scavate nel sottosuolo, come cavità, vasche, cisterne ecc.

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Roncs di Sile, frammento di gamba maschile

L’indagine ha portato all’individuazione dei resti in cocciopesto e laterizio di un impluvium, la vasca cioè posta nel cortile al centro della casa signorile romana e destinata a raccogliere l’acqua piovana. Questo elemento architettonico, che era originariamente rivestito da lastrine in marmo, caratterizza la pars urbana (la parte cioè residenziale, destinata alla famiglia padronale) della villa rustica di Sile come una struttura di livello particolarmente elevato, tratto confermato tra le altre cose anche dalla presenza di tracce di vetri da finestra.
In un secondo tempo immediatamente accanto a questa prima vasca, ormai disattivata, ne venne realizzata un’altra, molto più grossolana nell’aspetto e a destinazione non più ornamentale ma funzionale, le cui pareti sono in parte realizzate con elementi laterizi di recupero e di riciclo come mattoni semicircolari da colonne.

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                   Roncs di Sile, Placchetta

Questa seconda vasca, che sfrutta adattandolo il condotto di scarico originariamente appartenente all’impluvium, segnala una drastica riconversione funzionale ed economica di questa parte del complesso di Roncs.
Un’altra vasca, anch’essa realizzata in laterizi, verrà successivamente realizzata a breve distanza dalla seconda, mantenendo il medesimo orientamento.
I materiali associati inquadrano le strutture individuate e quindi l’evoluzione del complesso in un periodo compreso tra l’età augustea e il II secolo d.C. (Ventura,  Spanghero 2006).

 

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                    Roncs di Sile, Presa di mestolo

Bibliografia:

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           Roncs di sile, utensili

– Rossi 2006 sito CD18;
– Tasca, Destefanis, Villa 2003 sito n. 6;
– in Destefanis 1999 i rinvenimenti da questo gruppo di siti e dal vicino sito 5 (Sile, margine nord-ovest dell’abitato) sono riuniti in un’unica voce di catalogo (“n. 30: Sile”).

 


Fonte:

– Giovanni Tasca, Schede dei siti documentati nel catalogo, in Metalli antichi del Museo di San Vito al Tagliamento: l’età romana e altomedievale, di Annalisa Giovannini, Giovanni Tasca, pp. 256 San Vito al Tagliamento.

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza