Agli occhi di chi analizza in modo attento il panorama di studi dedicati alla città di Aquileia, colpisce particolarmente l’assenza ad oggi di un’analisi approfondita dei sistemi utilizzati in età romana per l’approvvigionamento idrico, soprattutto se si considera quanto questa tematica sia stata invece ampiamente sviscerata in relazione ad altri siti, da Roma a Pompei, a molti altri centri urbani dell’Italia e del Mediterraneo antico.
Da qui dunque l’interesse a tracciare un quadro di sintesi su caratteristiche, distribuzione e cronologia dei metodi di approvvigionamento, conservazione e distribuzione dell’acqua utilizzati all’interno della città, a partire dai dati ottenuti attraverso le innumerevoli indagini archeologiche che si sono susseguite ad Aquileia negli ultimi tre secoli.
Dal momento che in passato come oggi la scelta del sistema di rifornimento idrico da utilizzare era strettamente legata al contesto idrogeologico in cui ci si trovava ad operare, appare necessario innanzitutto considerare e analizzare le caratteristiche del territorio ove sorge Aquileia.
A questo proposito, si può affermare senza dubbio che la città occupava in antico un’area geografica particolarmente “felice” dal punto di vista delle risorse idriche. Essa infatti sorge nel settore meridionale della bassa pianura friulana, area caratterizzata da una notevole ricchezza di acque superficiali, e in particolare di fiumi, ma anche di acque sotterranee.
Ciò spiega perché la città non ebbe mai nel corso della sua storia problemi di rifornimento idrico, in passato come oggi.

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Autore: Caterina Previato, in Antichità Altoadriatiche, Vol. LXXXVIII, Editreg, Trieste 2018, da Atti della XLVIII Settimana di Studi Aquileiesi, Cura Aquarum Adduzione e distribuzione dell’acqua nell’antichità, 10-12 maggio 2017.

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza