aquileia

Un tratto della viabilità principale di epoca romana è stato messo in luce ad Aquileia in via Giulia Augusta, all’estremità settentrionale della città, durante l’ordinaria sorveglianza archeologica svolta in occasione dei lavori di un allacciamento.
In seguito all’individuazione di alcuni basoli, appartenenti alla strada romana c.d. “Iulia Augusta”, che da Aquileia conduceva al Norico, si è condotto un ampliamento ed un approfondimento, cogliendo l’occasione per rilevare e posizionare nella topografia della città di Aquileia, con maggiore certezza rispetto al passato, il margine orientale della strada che fungeva da cardine massimo della colonia.
Finora infatti il tracciato stradale era stato intercettato in più punti, ma senza mai poterne definire almeno uno dei limiti e quindi l’effettiva larghezza, considerato anche che il margine occidentale corre al di sotto dell’attuale S.R. 52. Tale ritrovamento riveste quindi particolare importanza nella ricostruzione della viabilità generale di Aquileia.
aquileiaSi sono poi incentrate le indagini su una fascia immediatamente a est dello scavo, dove le strutture antiche di canalizzazione, forse interpretabili come tratti di fognatura o acquedotto, risultano compromesse da una antica fossa di spoliazione, scavata per ricavare materiale edilizio da riutilizzare.
Il consistente strato di terreno di riporto che è stato qui messo in luce è riconducibile a una massiccia opera di bonifica finalizzata all’urbanizzazione del settore settentrionale di Aquileia, già individuata in occasione di precedenti indagini e datata ad una fase piuttosto precoce della colonia (inizi del I secolo a.C.): lo dimostrano i materiali ceramici, simili ad altri rinvenuti ad esempio nei livelli più antichi del macellum a nord del Foro, fra cui spiccano due bolli di anfore adriatiche che riportano i nomi “ALEX” e “PHILIP”.
In un tratto di trincea ancora più ad oriente sono invece emersi i resti di alcuni spazi abitativi o botteghe, riferibili ad epoca tardo-imperiale. Interessante è la presenza di un piano di malta, interpretabile come preparazione del pavimento vero e proprio. Anche in questo caso le strutture risultano compromesse da una manomissione avvenuta ancora in età tardoantica/altomedievale, come denunciato dall’abbondante materiale ceramico presente nel riempimento della fossa….

Fonte: www.ilfriuli.it, 19 giu 2020

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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