La “casa delle bestie ferite”, attualmente in corso di scavo da parte dell’Università di Padova, appartiene ai quartieri settentrionali dell’antica città.
Il primo impianto risale al I secolo a.C. – inizio del I secolo d.C., ma la fase di maggior pregio si data al IV secolo.
Intorno ad una corte centrale lastricata, si affacciano gli ambienti di soggiorno e di rappresentanza. Tra questi, una vasta sala decorata con un mosaico nel quale sono raffigurate scene di caccia e animali feriti (da cui il nome della casa), e, accanto ad essa, un vano con un pavimento musivo raffigurante un personaggio femminile, forse la padrona di casa, tra rappresentazioni di pesci e volatili.

Fonte: http://aquileia.arte.it/guida-arte/aquileia

Info: sito non visitabile

Vedi anche: http://www.quaderni.archeofriuli.net/wp-content/uploads/QFA-29-Bonetto-Fioratto-Furlan-Ghiotto-Previato-Salvadori-Scalco.pdf – Jacopo Bonetto, Giulia Fioratto, Guido Furlan, Andrea Raffaele Ghiotto, Caterina Previato, Monica Salvadori, Luca Scalco. Gli scavi archeologici dell’Università di Padova ad Aquileia.

Vedi anche: Lo scavo della casa delle Bestie Ferite“, di Michele Bueno, Valentina Mantovani, Marta Novello.
A partire dal 2007, il Dipartimento di Archeologia dell’Università degli Studi di Padova è impegnato nello scavo archeologco della Casa delle Bestie ferite di Aquileia, giunto oggi alla quarta campagna. L’edificio, ubicato nel settore settentrionale della colonia romana, lungo il proseguimento urbano della via Annia, era già stato oggetto di indagini preliminari ad opera della Soprintendenza nel corso degli anni ’60, quando vennero riportate alla luce strutture murarie e pavimentali, tra le quali un’aula absidata con pavimento musivo raffigurante scene di caccia e animali feriti.
A partire dalla documentazione acquisita in quella occasione, la ripresa delle indagini ha previsto lo scavo estensivo di un’area di oltre 700 mq, destinata ad ampliarsi nel corso delle prossime campagne, al fine di ricostruire assetto planimetrico e fasi edilizie della domus in tutta la sua completezza. Oltre alla comprensione delle evidenze archeologiche e, più in generale, delle dinamiche insediative di un settore urbano di Aquileia ancora poco noto, dall’età
preromana alle fasi post-antiche, il Dipartimento di Archeologia si è posto come obiettivo ineludibile la futura valorizzazione dell’edificio, attraverso la musealizzazione in situ delle strutture.
La sequenza stratigrafica documentata fino ad oggi accerta una frequentazione dell’area almeno a partire dall’età augustea, quando l’insediamento si strutturò nelle forme di un edificio residenziale di alto livello, come comprovato dai raffinati rivestimenti in tessellato a decorazione geometrica. La sovrapposizione di piani pavimentali e i rapporti stratigrafici tra setti murari caratterizzati da diverse tecniche edilizie indicano una lunga continuità di vita dell’edificio, oggetto in età tardoantica di una serie di interventi unitari che si concretizzarono nell’apprestamento di un nuovo nucleo residenziale articolato intorno a una corte scoperta.
In questa sede si intende presentare una sintesi dei dati raccolti fino ad oggi, soffermandosi in particolare sull’inquadramento topografico della domus nel tessuto urbanistico del settore settentrionale della colonia e sulla ricostruzione d0elle principali fase edilizie, senza tralasciare gli aspetti legati all’apparato decorativo, per una definizione più puntuale della committenza.
Lo scavo della casa delle Bestie Ferite

Vedi anche: Eliana Bridi, Simone Dilaria, Valentina Mantovani, Michele Pacioni, Monica Salvadori, Luca Scalco. Indagare i quartieri settentrionali di Aquileia l’insula della Casa delle Bestie ferite in Quaderni della Società Friulana di Archeologia, n. XXX anno 2020.

Vedi anche: Il caso del mosaico delle Bestie Ferite

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza